G8 Genova, Cassazione riduce le pene ai 10 No-Global condannati per devastazione

Pubblicato il 13 Luglio 2012 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA
Un’auto incendiata durante gli scontri al G8 di Genova del 2001 (LaPresse)

ROMA – La sentenza di condanna è definitiva, ma le pene sono ridotte: così ha deciso la Cassazione per i 10 “No-global” imputati per le devastazioni avvenute a Genova a margine delle manifestazioni in occasione del G8 svoltosi dal 19 al 21 luglio 2001.

I 10 “No-Global” sono stati finora condannati a 98 anni e nove mesi di reclusione complessiva. Ma se la Cassazione avesse accolto le richieste del procuratore Pietro Gaeta, gli imputati sarebbero finiti in carcere, perché Gaeta aveva chiesto la conferma delle condanne e queste avrebbero superato in sentenza definitiva i tre anni di pena condonata.

Le condanne. Cinque condanne definitive, di cui due confermate e tre con uno sconto di pena; altre cinque condanne annullate con rinvio, affinché la corte d’appello di Genova valuti un’attenuante. Questa la decisione della Cassazione sulle devastazioni del G8. In particolare, sono diventate definitive le condanne nei confronti di Ines Morasca (6 anni e 6 mesi) e Alberto Funaro (10 anni); condanna definitiva anche per Vincenzo Vecchi, Marina Cugnaschi e Francesco Puglisi, nei cui confronti la Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per il solo reato di detenzione di molotov, con conseguente sconto di pena variabile tra 9 e 12 mesi di reclusione.

Da rifare invece il processo a Carlo Arculeo, Antonino Valguarnera, Dario Ursino, Carlo Cuccomarino e Luca Finotti per valutare la mancata concessione dell’attenuante di aver agito per ”suggestione di una folla in tumulto”. Per quanto riguarda Finotti, la sua pena deve essere scontata anche per l’annullamento definitivo della condanna per detenzione di molotov.

Parola fine sul processo ad alcuni manifestanti che arriva otto giorni dopo la sentenza definitiva che è stata emessa sui poliziotti imputati di lesioni, pestaggio e falso nel processo sul blitz alla scuola Diaz.

Bolzaneto, Diaz, scontri di piazza, devastazioni, morte di Carlo Giuliani, sono arrivate molte condanne, qualche assoluzione e un proscioglimento: quello del carabiniere Mario Placanica che secondo il Gip di Genova Elena Daloiso e secondo la Corte europea dei diritti umani agì “per legittima difesa”. Condannati, assolti o prosciolti, nessuno fra manifestanti e poliziotti ha passato qualche ora in carcere, se si eccettuano i 200 fermati nei giorni del G8 e i malcapitati che passarono due giorni fra pestaggi e torture nella caserma di Bolzaneto.

Le reazioni “Ho sempre sostenuto che le condanne comminate in appello per quei 10 ragazzi erano aberranti. Adesso voglio capire se e’ caduta l’accusa di associazione finalizzata alla devastazione e saccheggio”. Così Giuliano Giuliani, padre di Carlo Giuliani, ucciso a Genova durante gli scontri, ha commentato la decisione della Cassazione.  “Hanno caricato su un manipolo di ragazzi la responsabilità totale di quello che successe allora – ha detto Giuliani – e il computo delle pene fu addirittura più alto di quelle comminate per i massacri della caserma Diaz. La cosa che mi preoccupa è l’accusa di associazione: una norma del codice Rocco recuperato in un’aula di tribunale dell’Italia democratica per giustificare una cosa assurda”.

La sentenza della Cassazione sulle devastazioni durante il G8 di Genova ”non soddisfa” ma con la conferma di solo due condanne, il rinvio a nuovo processo per cinque persone e lo sconto di pena per altri tre ”dimostra che il teorema accusatorio sta insieme con lo sputo” secondo Luciano Muhlbauer, portavoce del Genoa social forum. “Purtroppo il giudizio di Cassazione non ha trovato sufficiente forza per scardinare del tutto il teorema dell’accusa – ha aggiunto – Anche dopo la sentenza della Diaz si conferma che la magistratura puo’ dire molto, ma e’ la politica che deve fare chiarezza”. C’è stato ”un atto politico – ha sottolineato – da parte delle forze dell’ordine e del governo che hanno sospeso in quei giorni lo stato di diritto. Ora occorre che la politica faccia i conti con Genova e chi governava si scusi”.

Corteo di protesta a Roma. Oltre cento persone in corteo nelle strade del centro di Roma, partite da Piazza Trilussa verso Largo Argentina per “protestare – hanno detto – contro la decisione della Cassazione in merito alle vicende del G8 di Genova, in particolare per le condanne inflitte ai cinque No global giudicati”. Il corteo è partito da Piazza Trilussa dove si è tenuto un sit in in attesa della sentenza.

Alcune uova contenenti anche vernice sono state lanciate contro il ministero della Giustizia, in via Arenula. I manifestanti, partiti da Piazza Trilussa, hanno attraversato alcune zone di Trastevere per poi tornare al punto di partenza. Giunti davanti al ministero della Giustizia hanno spiegato ai megafoni le ragioni della loro protesta, “contro le condanne in carcere per cinque dei dieci No Global giudicati”.