Riesame su Cosentino: “Esempio da manuale di riciclaggio”

Pubblicato il 9 Gennaio 2012 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Un esempio da manuale di riciclaggio'': cosi' il Tribunale del riesame di Napoli definisce il progetto, mai attuato, per la costruzione del centro commerciale "Il principe" a Casal di Principe (Caserta): operazione – scrivono – avviata ''con il contributo consapevole e decisivo'' dell'on. Nicola Cosentino (Pdl). L'ordinanza del riesame e' stata depositata due giorni fa alla Camera, che deve decidere sulla richiesta di arresto del deputato. La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio si pronuncera' domani.

Nicola Cosentino e' indagato per riciclaggio ed altri reati, con l'aggravante di aver agevolato gli interessi del clan camorristico dei Casalesi. Nei suoi riguardi, su richiesta dei pubblici ministeri di Napoli Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock, e' stata emessa dal gip Egle Pilla ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento e' stato confermato il 15 dicembre scorso dal Tribunale del riesame, che ha ora depositato le motivazioni, trasmesse alla Camera.

L'inchiesta che, oltre a Cosentino, coinvolge altri 84 indagati, riguarda, per gran parte, proprio il progetto per il centro commerciale "Il principe" intorno al quale si sarebbero realizzate – secondo l'accusa – una serie di operazioni illecite: dal "voto di scambio" all'irregolare concessione di un finanziamento di oltre cinque milioni di euro da parte di Unicredit, all'illecita concessione di autorizzazioni urbanistiche.

Quel progetto di centro commerciale – a parere dei giudici del riesame altro non era che ''un tentativo di costruire un contenitore apparentemente 'pulito' dove poter impiegare capitali mafiosi'' del clan dei Casalesi.

Cosentino, interrogato il 21 dicembre scorso dal gip, ha escluso qualsiasi sua attivita' illecita legata alle vicende di Casal di Principe, ma i giudici del riesame, sulla base di documenti acquisiti durante l'inchiesta, intercettazioni telefoniche ed ambientali, non hanno ritenuto veritiere le sue dichiarazioni. Inoltre, sempre secondo i giudici del riesame, il deputato aveva ''piena consapevolezza'' che quel progetto fosse finalizzato ad agevolare gli interessi dei Casalesi: consapevolezza ''dimostrata – e' scritto nell'ordinanza – dalla conoscenza approfondita dei soggetti coinvolti (ammessa dallo stesso on. Cosentino nel suo interrogatorio), tutti legati, direttamente o indirettamente, al clan dei Casalesi, nonche' nella sua stessa attitudine a favorire gli interessi del clan che lo sosteneva elettoralmente''.