BRUXELLES – “Quello che è accaduto di recente dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema”. Lo ha detto il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, annunciando per i rifiuti in Campania il rischio di incorrere in una nuova procedura d’infrazione che potrà portare a “sanzioni pecuniarie”.
Nel frattempo la protesta arriva a Roma. Buste dell’immondizia in mano e con sopra scritti i nomi di diversi esponenti leghisti, da Borghezio a Zaia fino a Bossi, e tanti cartelli contro il partito del carroccio. Un centinaio di cittadini di Napoli e provincia ha manifestato in piazza Montecitorio. “Napoli diventerà un enorme immondezzaio – ha detto un manifestante del presidio antidiscarica di Chiaiano – e Berlusconi è l’unico responsabile. A Napoli non c’è mai stata una vera e propria emergenza ma è stata creata ad arte dai lobbisti degli inceneritori e delle discariche che sono tutti gestiti dalla camorra”.
“Siamo qui – ha spiegato un’altra manifestante – per chiedere un piano alternativo che ci permetta di uscire dalla logica dell’emergenza. Un piano che punti sulla raccolta differenziata e sull’impianti di trattamento meccanico-manuale che oltre ad essere utili servono a creare occupazione sul territorio”. È la lega il bersaglio preferito degli slogan portati davanti la Camera dei deputati: tra i cartelli “odio la lega! sud ribelle”, “Bossi, Maroni, Calderoli, Borghezio, gente di bassa lega”.
Intanto il Comune di Napoli ha comunicato che provvederà all’aumento, per 43 milioni di euro, del capitale sociale di Asia, la partecipata che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città. È l’impegno scritto in una nota della società che riferisce della decisione del sindaco, Luigi de Magistris, annunciata nel corso della sua visita nel quartiere Barra dove è stata attivata un’area di raccolta. Si tratta di risorse aggiuntive con le quali si potrà provvedere agli investimenti a servizio della raccolta differenziata.