Rifiuti, proteste contro la raccolta differenziata: “E’ una corsa a ostacoli”

Rifiuti, proteste contro la raccolta differenziata: "E' una corsa a ostacoli"ROMA – Sono 1.300 i comuni che hanno detto addio al vecchio cassonetto in strada, decidendo per la raccolta differenziata totale. Ma il passaggio ha fato scaturire lamentele e contestazioni da parte di chi, nonostante tutti i problemi scaturiti dalla differenziata, continua a raccogliere e separare i rifiuti, seppur a fatica faticosamente.

Caterina Pasolini per Repubblica spiega:

Sono infatti 1000 i paesi che riciclano il 65% dei loro rifiuti, e altri 300 sono «free garbage» perché ogni abitante invece dei 500 chili medi di rifiuto secco indifferenziato ne produce solo 75. A furia di scale con i bidoni da trasportare. «Non è questione di cattiva volontà ma io con questo sistema senza cassonetti sono una forzata dei bidoni. Il lunedì scendo alle 20.30 con quello da 30 litri dell’indifferenziata, il martedì mi tocca per la carta, il mercoledì per l’organico altrimenti se ne riparla dopo 4 giorni e la casa diventa invivibile. Il giovedì sera altri quattro piani per consegnare la plastica e la domenica ci risiamo per l’organico. Il tutto da madre separata tra ufficio, spesa e figli». Alessia vive a Casalecchio, comune bolognese che ha dato il via alla protesta dei piccoli centri «virtuosi» creando un sito internet, rifiutarsibene.blog, dove raccoglie storie di quotidiana insoddisfazione a caccia di suggerimenti per far coincidere ecologia e tempi personali.

A Mantova comitati di protesta hanno accusato il sindaco di violazione della privacy e di «limitare la libertà personale dovendo rispettare gli orari stabiliti», quando in estate ha abolito i cassonetti e dato il via alla raccolta porta a porta con i sacchetti in centro. «La raccolta differenziata andrebbe organizzata come una camicia su misura. Metodo e orari del servizio vanno adattati alle diverse realtà, al tipo di nucleo abitativo, se è centro storico o periferia, viuzze o vialoni, se c’è un quartiere turistico o uno dormitorio». Questa la ricetta di Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente che ogni anno premia i comuni ricicloni. Quest’anno la palma è andata a Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno dove si ricicla l’87,6 dei rifiuti, mentre tra i capoluoghi i spiccano Belluno, Salerno, Novara, Pordenone e Oristano.

Sicuramente non a Roma, dove si ricicla solo il 24% e in un municipio ci sono tre modi diversi di raccolta: a Trastevere si lasciano in strada, da Fontana di Trevi a piazza del Popolo i sacchi con la differenziata si portano in punti di raccolta dove ci sono i furgoncini dell’Ama, a Testaccio si raccolgono porta a porta.

 

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