Rifiuti, Sicilia: verso commissariamento di circa 200 comuni

Pubblicato il 9 Febbraio 2010 - 21:32 OLTRE 6 MESI FA

Almeno 200 comuni siciliani rischiano il commissariamento. Sono quei comuni siciliani con i conti in rosso che non presenteranno alla Regione la richiesta delle anticipazioni necessarie per coprire i costi per la gestione dei rifiuti. E’ quanto è emerso a margine dell’approvazione in giunta dalla riforma del settore.

La Regione sottoscriverà un piano di rientro dal debito in cui saranno specificate tutte le misure e le iniziative che saranno intraprese per riequilibrare i costi e risanare i bilanci. Le amministrazioni comunali inadempienti sono quelle che, fra l’altro, non sono riuscite ad intascare dai contribuenti le somme previste dalla Tarsu per pagare il servizio di raccolta e che nei giorni e nei mesi scorsi hanno provocato in vari posti una vera e propria emergenza igienico sanitaria con le strade stracolme di immondizia.

Via libera intanto in giunta regionale per la riforma dei rifiuti in Sicilia. E’ stato approvato il disegno di legge proposto dall’assessore dell’Energia Pier Carmelo Russo. Il provvedimento prevede fra l’altro la riduzione a nove degli ambiti territoriali ottimali (Ato) e l’introduzione di alcune novità nella gestione degli stessi Ato, trasformandoli in veri e propri consorzi fra comuni e province con il controllo della Regione.

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Raffaele Lombardo nel corso di un’audizione di fronte alla Commissione parlamentare sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti aveva affermato: «In Sicilia c’erano infiltrazioni mafiose nel settore dei rifiuti in due dei quattro grandi ambiti in cui era stato diviso il territorio regionale e che avrebbero consentito la realizzazione dei termovalorizzatori: a rilevarlo è una relazione della Corte dei conti del 2007, relativa al 2005».

E aveva aggiunto: «Il debito complessivo degli Ato siciliani, ossia gli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti, ammonta a 800 milioni, 300 dei quali li ha anticipati la Regione».