Riforma Gelmini, da settembre in Lombardia 800 maestre in meno alle elementari

di Emiliana Costa*
Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA

Le forbici targate Gemini-Tremonti si sono abbattute sulla Lombardia, dove da settembre  non rientreranno in classe 800 maestre elementari. Nonostante siano previsti duemila alunni in più in tutta la regione. E’ l’effetto dei tagli all’istruzione imposti dalla legge finanziaria. La riduzione del personale farà venire meno la proporzione di due insegnanti per classe, che oggi consente ai bambini di avere un docente al mattino e uno al pomeriggio. Per coprire l’intera giornata di lezione i presidi dovranno ruotare le maestre, arrivando così al paradosso che dal maestro unico auspicato dal ministro Mariastella Gemini si arriverà ad avere quattro o cinque insegnanti per classe.

“La prospettiva preoccupa – ha detto Anna Sandi, preside alle elementari di via Vespri Siciliani a Milano – perché cambiare insegnante disorienta i bambini. Abbiamo fiducia nel fatto che la Direzione scolastica regionale cercherà di impedire che i tagli siano davvero quelli prospettati”.

Nel capoluogo lombardo il tempo pieno è stato scelto dal 98 per cento delle famiglie. Nell’hinterland la percentuale sfiora il novanta e il resto delle scelte premia il tempo prolungato, con alcuni pomeriggi di rientro a scuola. Nessuno fra Milano e provincia ha optato invece per la formula del maestro unico, il modello didattico voluto dal ministro Gemini, “in modo che gli studenti abbiano nell’unico maestro una guida e una figura di riferimento”.

Il paradosso è che oggi, proprio per i tagli del governo, i maestri invece di diminuire si moltiplicano. “Doverci spostare da una classe all’altra per i ragazzi sarà dannoso. Non avremo più la nostra classe e dovremo insegnare in più sezioni, magari con ore vuote tra un insegnamento e l’altro”. Il provveditore Giuliana Pupazzoni, pur non smentendo la prospettiva che le riduzioni di personale possano provocare cambiamenti sulla didattica, ha invitato a “non cedere all’allarmismo, dal momento che gli organici non sono ancora stati definiti in modo certo”.

I sindacati hanno chiesto al direttore regionale Giuseppe Colosso di fare pressioni sul ministero perché l’organico dei docenti sia rimpolpato. Per Attilio Paparazzo, segretario provinciale di Flc-Cgil “comunque andrà, quest’anno siamo di fronte alla più pesante campagna di tagli del dopoguerra”.

*Scuola di giornalismo Luiss