Rigopiano, a che ora c’è stata la valanga? I tempi della tragedia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2017 - 08:41 OLTRE 6 MESI FA
Rigopiano, a che ora c'è stata la valanga? I tempi della tragedia

Rigopiano, a che ora c’è stata la valanga? I tempi della tragedia

PESCARA – A che ora c’è stata la valanga? Perché se è vero che l’inchiesta della procura di Pescara per disastro e omicidio colposo indaga sul prima e sul dopo la tragedia, è anche vero che stabilizzare i tempi aiuta a capire. Lo ha detto anche il sostituto procuratore Cristina Tedeschini: ”I tempi sono tanto in questa indagine”. Sembra che i primi tentativi di Giampiero Parete di mettersi in contatto con il 118 siano alle 17.08 di mercoledì 18 gennaio. La prima chiamata al 113 di Quintino Marcella è circa alle 18,20. E’ questo quanto risulta alla Procura.

La testimonianza del sopravvissuto Fabio Salzetta, il manutentore della caldaia, parla della catastrofe all’imbrunire, e il 18 gennaio il tramonto era intorno alle 17,00. E’ quindi presumibile che la valanga si sia staccata verso le 16,30. Parete ha dichiarato agli inquirenti di aver cercato di salvare i familiari: questo suo vagare quanto è durato? Almeno una mezzora, dice, quindi i suoi tentativi infruttuosi di connettersi con il 118 tornano con le 17,08. L’ipotesi più accreditata è che la valanga si sia staccata per un combinato disposto con la scossa di terremoto delle 14,33 di magnitudo 5,1, circa un paio d’ore dopo. E’ materia di indagine anche l’ora in cui Marcella abbia chiamato il 113: lui dice le 17,40, agli inquirenti risulta le 18,20 circa.

Il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta è venuto a conoscenza della valanga dopo le 18,30, allertato da amici. I tempi e queste testimonianze fanno parte della prima ricognizione degli inquirenti che stanno lavorando al fascicolo disposto dalla Procura di Pescara che è cosciente della gravità di quanto accaduto: ”E’ una ferita grande per l’Abruzzo, questi sono morti nostri”, ha detto infatti la Tedeschini. Che ha subito chiarito come l’indagine parte dall’assunto che ”Le valanghe sono cicliche: prima o poi ritornano”, ma ”spero di avere il quadro dei tempi entro la prossima settimana”. L’hotel Rigopiano è stato costruito ”in una zona a rischio valanghe accertata” e ”ci sono luoghi dove le valanghe sono elemento costituente. Ecco perché bisogna capire cosa sia stato fatto al di là del semplice censimento del rischio, ossia: chi censisce i rischi e come li gestisce. Il solo censimento di un luogo a rischio valanga potrebbe non bastare”.

L’indagine riguarda il prima della valanga, con l’acquisizione di atti relativi alle richieste di soccorso e la gestione dell’emergenza, ma anche ovviamente i tempi dei soccorsi. Intanto si è saputo che la turbina della Provincia è rotta dal 7/1, e che non ci sono i soldi per ripararla, che la stessa Provincia alle 13,30 del 18/1 ha allertato Governo e Prefettura dell’emergenza, chiedendo rinforzi. Che alle 14,00 la sorella del proprietario ha chiesto notizie sulla pulizia della strada alla Provincia, con assicurazione che forse sarebbe stata spazzata dopo le 19,00. I tempi. La sala operativa della Provincia viene a conoscenza della valanga alle 19,30, stessa ora del Coc di Penne. Quindi a conti fatti potrebbe esserci un buco di un’ora nel quale si sono fatte le verifiche sulla veridicità delle affermazioni di Marcella. Alle 20,00 la macchina dei soccorsi era in strada per poi accorgersi che il disastro verso Rigopiano era incalcolabile: infatti i mezzi arriveranno all’alba.