ROMA – Vitellone per nascita, tombeur des femmes per vocazione, il Zanza, al secolo Maurizio Zanfanti, era considerato il re dei playboy di Rimini. A 63 anni è stato stroncato da un malore: si era appartato in un posticino discreto con una ragazza di 23 anni, una bellezza dell’Est, l’ultima delle sue conquiste.
Che furono seimila a sentir lui, una fama di amatore tutt’altro che usurpata però: perfino la Bild gli aveva dedicato un servizio, una specie di medaglia al valore per gli alti servigi resi, il riconoscimento per il suo successo con le donne tedesche che a frotte sbarcavano in Riviera per concedersi un brivido latino aggiornato a un look stile Rod Stewart.
La ragazza che lo ha accompagnato nell’avventura di commiato ha chiamato i soccorsi e l’ambulanza ma non c’è stato niente da fare. E’ caduto sul lavoro, si può dire. E di certo al Zanza non mancava il senso dell’umorismo per poter riderci su.
Il suo quartier generale, il luogo dove imbastire i piani di attacco, era il Blow Up, locale aperto negli anni ’70 dove lavorava come butta dentro con il raro privilegio di unire il piacere al dovere. L’industria del turismo romagnolo perde uno dei suoi asset più invidiati. R.I.P.