Risse tra giovani? “Colpa delle ragazzine in shorts”: bufera sul consigliere comunale di Fdi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2021 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA
Risse tra giovani? "Colpa delle ragazzine in shorts": bufera sul consigliere comunale di Fdi

Risse tra giovani? “Colpa delle ragazzine in shorts”: bufera sul consigliere comunale di Fdi

Le risse tra giovani vengono fatte per colpa delle ragazzine che indossano shorts troppo corti. È polemica a Viareggio (Lucca) per un intervento del consigliere comunale Fdi Marco Dondolini. Si stava affrontando il tema della movida giovanile a seguito di alcuni episodi violenti, con giovani coinvolti, registrati nelle ultime settimane in Versilia. Secondo Dondolini sono “queste ragazzine che istigano i ragazzi a picchiarsi”.

Risse e ragazzine in shorts, la tesi di Dondolini

“Le ragazzine di oggi gli shorts non li portano più all’altezza dei fianchi, ma dal fondoschiena in su. Sono tutte belle scoperte, pancia e ombelico in vista e istigano i ragazzini, le ho sentite io personalmente, ad andare a picchiare il compagno, perché magari sono state avvicinate o è stato detto loro qualcosa. E questi abbigliamenti provocano gelosie tra ragazzi”, ha detto Dondolini.

“Non sto dicendo che le ragazzine non si debbano mettere gli shorts – ha poi aggiunto -, però le ho viste andare anche davanti alle persone anziane che passeggiavano a far loro dei versi, a spaventarle. Dunque c’è proprio un degrado culturale da parte delle famiglie, che non seguono più i loro ragazzi. Sono queste ragazzine che istigano i ragazzi a picchiarsi”.

Il sindaco commenta le parole di Dondolini

Per il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, “abbiamo dovuto ascoltare in una seduta del Consiglio comunale un consigliere di Fratelli d’Italia che ha indicato nelle donne, anzi nelle ragazzine e nel loro abbigliamento succinto, l’origine di presunte e non meglio precisate baby gang. Secondo questo consigliere sarebbero gli shorts e chi li indossa a provocare i maschi e ad istigarli alla violenza”.

“Un intervento, fatto in un luogo istituzionale, che usa un linguaggio così fuori dal tempo e inappropriato – osserva ancora -. Che identifica ruoli che speravamo superati, e denota un pensiero discriminatorio ancora difficile da sradicare. La banalità con cui si sdogana un problema, la faciloneria con cui si fa un’affermazione gravissima, sono «un salto indietro di decenni, un’offesa intollerabile per tutti, sindaco e assessori, maschi e femmine. Donne e uomini del Consiglio”.