Ristoranti bonus sconto 20%. E se aumenta conto del 20%?

di Lucio Fero
Pubblicato il 6 Agosto 2020 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
Ristori bis Regioni Rosse ed arancioni: Codice Ateco e nuove categorie

Ristori bis Regioni Rosse ed arancioni: Codice Ateco e nuove categorie (Foto Ansa)

Ristoranti sconto del 20 per cento o giù di lì. Il governo ci sta pensando in queste ore, i giornali e le tv l’hanno già di fatto annunciato come fatto, anche se fatto non lo è per nulla.

Ristoranti bonus ovunque? Quelli nei centri storici soltanto? Anche i bar? Tutti i luoghi in cui si mangia? E come funziona? Soprattutto: davvero? Davvero nel Decreto detto Agosto ci sarà che uno va a cena o a pranzo al ristorante e paga il 20 per cento di meno?

A PENSAR MALE…

Il 20 per cento di che? Il 20 per cento in meno di cosa? Ovvio, il 20 per cento in meno del conto. Funziona così: il conto del ristoratore è cento euro, ma tu cliente gliene dai solo ottanta di euro, gli altri venti glieli dà lo Stato. Bello, anzi bellissimo. Ma a pensar male…Spesso ci si indovina.

A pensar male il ristoranti bonus potrebbe funzionare così: il conto di quanto consumato sarebbe stato (prima del Decreto che inaugura lo sconto) di cento euro. Cento euro per il ristoratore, pagati 80 dal cliente e 20 dallo Stato (il tutto per aiutare, sostenere, tenere in vita le aziende del settore). Ma, a Decreto e sconto vigente, il conto potrebbe diventare 120 euro. Non cento ma 120 euro per le stesse merci consumate. Di questi 120 euro, 96 li paga al ristoratore il cliente (così di fatto paga come prima, anzi paga 4 euro in meno) e 24 al ristoratore li paga lo Stato.

RISTORANTI BONUS: CONTO ALZATO, STATO GABBATO

Un’alzatina al conto, una roba facile, praticamente indolore: il cliente di fatto al ristorante non spende più di prima, non percepisce l’aumento del conto, anzi gli si dà l’illusione dello sconto. E lo Stato non è certo lì, non è in grado di controllare quanto venga gonfiato il conto e di conseguenza l’ammontare del suo 20 per cento.

GIA’ SUCCESSO CON CASSA INTEGRAZIONE

Ipotesi malevola e maligna verso i ristoratori? No, semplice osservazione empirica della realtà dei comportamenti socio economici. Qualcosa di gemello è già successo, appena ieri e in larga scala. E’ stato ufficialmente stimato che circa un terzo delle aziende che hanno usufruito di Cassa Integrazione causale Covid hanno contemporaneamente tenuto al lavoro i dipendenti, a casa o addirittura in sede. Tradotto: i  miei dipendenti lavorano, al cento per cento. E il 70/80 per cento dello stipendio lo faccio pagare allo Stato.

Gemellaggio con il futuro conto gonfiato al ristorante: prendo i soldi pubblici più del dovuto, trasformo l’aiuto pubblico in un privato arraffo. Con una differenza a vantaggio dei ristoratori: truccare la Cassa Integrazione è reato, gonfiare il conto del ristorante è lecita scelta individuale.

TANTI, MALEDETTI E SUBITO

Dice: ci penserà il mercato a stabilire il conto giusto al ristorante. Se qualcuno esagera, perderà clienti. Il mercato spesso pensa ai fatti suoi ma di certo a stabilire un  prezzo giusto non può pensarci un mercato drogato da sovvenzioni pubbliche. Il conto da 100 euro trasformato a 120 euro vede l’aumento mascherato e coperto dallo sconto di Stato.

Supporre che saranno non pochi i ristoratori da 120 dove era 100 è ancora una volta osservazione del reale: non mancano in ogni settore esercenti, commercianti e fornitori di servizi che hanno e stanno tentando di recuperare il perduto con una lievitazione dei prezzi. La tentazione del tanti, maledetti e subito è antica e radicata nel settore del turismo e della ristorazione. I turisti stranieri non ci sono, ci fossero per loro il conto da 100 sarebbe diventato da 150 e per loro il ristoratore avrebbe inventato che lo sconto a 120 glielo faceva lui e acqua in bocca sui 30 che ci mette lo Stato.