Risulta cieco ma va in bici: prima accusato, poi assolto

Pubblicato il 27 Gennaio 2010 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA

Era accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato perché da cieco percepiva l’indennità di invalidità dall’Inps pur riuscendo – come avevano scoperto le indagini gli ispettori della Guardia di Finanza – ad andare in bicicletta, mentre addirittura gli era stata rinnovata la patente e lo avevano filmato mentre guidava.

Lui, un pensionato ferrarese, è stato però assolto, “perché il fatto non sussiste”, dal giudice Alessandro Gnani nel processo che si è svolto in tribunale a Ferrara. Il suo legale, l’avvocato Ugo Ferroni, presentando una perizia di parte é riuscito col classico cavillo giuridico a far applicare una legge, la 138 del 2001, che stabilisce che si può parlare di cecità legale e previdenziale in presenza di una forte riduzione del campo visivo, sotto il 3%, come indicato dal consulente medico-oculista del pensionato.

E adesso, il processo paradossale, come racconta oggi il quotidiano la Nuova Ferrara, avrà una coda perché il legale chiederà per il suo cliente, finto-vero cieco, il rimborso all’Inps delle indennità che non percepisce da oltre un anno e anche i danni.

La vicenda parte dal 2003 quando il pensionato si presentò alla visita medico-legale collegiale dell’Inps che stabilisce la sua totale e assoluta cecità. Dal 2004 in poi, però, dopo essersi sottoposto ad interventi chirurgici agli occhi, riacquistò parzialmente la vista solo in un occhio, con un campo visivo limitatissimo.

E comunque questo limite visivo – avevano scoperto gli ispettori della Guardia di Finanza – non gli impediva ad andare in bici, e addirittura – come spiegano gli inquirenti che fecero indagini – di ottenere il rinnovo della patente. Dopo essere stato indagato e poi rinviato a giudizio si è così arrivati al processo che lo ha assolto.