Rivelare i tradimenti a moglie o marito dell’ex amante è reato
Pubblicato il 6 Luglio 2015 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Telefonare (anche in modo anonimo) alla moglie di un ex amante, per informarla delle scappatelle del coniuge, è un reato. Lo ha confermato la Cassazione che ha respinto il ricorso di una donna condannata per molestie a 400 euro di ammenda, con la sospensione condizionale della pena.
La signora aveva chiamato la rivale, tre volte, per raccontarle la love story con il marito e altre due relazioni extraconiugali, tra Potenza e Bari. Secondo i giudici della Cassazione, non è rilevante che le chiamate siano durate relativamente a lungo e che la tradita non le abbia troncate, “a dimostrazione che voleva ulteriori informazioni” e non era assillata dalle telefonate.
Come riporta Il Corriere della Sera,
la mancata interruzione delle conversazioni da parte della persona offesa, argomentano i giudici, non può escludere la natura molesta delle telefonate dato che l’atteggiamento della tradita “non poteva essere interpretato come acquiescenza, tenuto conto della importanza delle rivelazioni che le erano state fatte”. E “la natura molesta e petulante delle chiamate viene giustamente ricavata dalla forma anonima delle stesse”.