Roberta Ragusa, Filippo Campisi a Linea Gialla: “Vidi una vecchia jeep chiara”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2013 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

Roberta Ragusa, Filippo Campisi a Linea Gialla: "Vidi una vecchia jeep chiara"PISA – E’ una vecchia jeep color crema quella sulla quale Filippo Campisi, il vigile del fuoco in servizio presso il distaccamento aeroportuale di Pisa, ha visto salire Roberta Ragusa la notte della sua scomparsa da casa a Gello di San Giuliano Terme tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Lo ha raccontato lo stesso pompiere nell’intervista esclusiva che andrà in onda nella puntata di martedì sera alle 21 a Linea Gialla su La7 e anticipata in una nota diffusa dal programma condotto da Salvo Sottile.

”Tornando a casa intorno a mezzanotte e mezzo – ha detto Campisi – passando davanti alla casa di Antonio Logli ho visto uscire dal cancello una donna in vestaglia. Ha attirato la mia attenzione proprio il suo abbigliamento, perché se fosse stata vestita normalmente non ci avrei fatto caso, ma uscendo in vestaglia e in pieno inverno sono rimasto sorpreso. Accanto al muro di cinta c’era un macchina, un fuoristrada spartano tenuto un po’ male, tipo una jeep, color chiaro, crema mi pare. L’auto era già in moto. La signora è entrata dentro frettolosamente come per non farsi vedere. Almeno, questa è stata la mia sensazione”. Il pompiere ha anche detto di avere pensato: ”Suo marito è a letto e la moglie va via con l’amante? Dallo specchietto – ha aggiunto – ho visto che l’auto viaggiava in direzione di Pisa”.

Campisi però non ha riconosciuto chi fosse alla guida ma ha solo visto che era ”una figura maschile, però non so chi fosse”. Non è neppure certo che fosse Roberta Ragusa, ma è sicuro di avere visto ”una donna uscire in vestaglia dal cancello” di casa Logli. Prova a giustificarsi anche per la sua ritardata testimonianza, una condotta che gli è costata anche qualche grattacapo dal punto di vista professionale:

”Dopo tre mesi, guardando un programma televisivo che parlava della Ragusa – ha spiegato – ho collegato questa cosa che ho visto. Sono rimasto quattro o cinque giorni combattuto: tornavo a casa e chiedevo a mia moglie: ci vado o no a parlare con i carabinieri? Poi mi sono deciso a mandare, nell’aprile scorso, una lettera anonima alla stazione dei carabinieri di San Giuliano Terme. Io avrei voluto andare subito dalle forze dell’ordine, però se uno è solo è un conto, ma se ha famiglia, figli, moglie allora è diverso. Io a casa mia qualunque decisione la prendo con mia moglie e lei mi ha frenato anche perché il caso Ragusa aveva un grosso impatto mediatico, c’erano sempre i giornalisti lì davanti a casa di Logli. Noi abbiamo una vita tranquilla e non volevamo finire nel calderone”.