Roberto Costelli, parà uccise un rom: condannato a 18 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2015 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Costelli, parà uccide un rom: condannato a 18 anni

Roberto Costelli

BERGAMO – Un uomo di 40 anni, Roberto Costelli, ex parà, è stato condannato nella giornata di venerdì in tribunale a Bergamo a 18 anni e 4 mesi di carcere per aver ucciso, il 22 febbraio scorso, un rom, Roberto Pantic. L’uomo venne raggiunto da alcuni dei 7 colpi di pistola sparati da Costelli in direzione del camper nel quale il nomade dormiva con moglie e 10 figli. Esclusa l’aggravante dei motivi razziali, accolti i futili motivi.

L’imputato ha sempre sostenuto che la sua intenzione era quella di spaventare, non di uccidere. L’accusa aveva chiesto 30 anni. Dei 18 anni, due e 4 mesi riguardano reati legati alla droga. Dei sette proiettili esplosi dall’ex parà di Calcio, sei erano andati a vuoto, ma uno aveva bucato il camper e raggiunto alla testa Pantic: vani i soccorsi. Costelli era stato rintracciato dai carabinieri alcuni giorni dopo.

Roberto Costelli ha confessato di aver sparato ai due camper della famiglia rom nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2015, uccidendo il capo famiglia Roberto Pantic, papà di 10 figli. Una vita nella miseria finita a 43 anni. Sui due camper, trafitti entrambi dai proiettili, dormivano ben 13 persone. Un mese dopo la morte di Pantic, Costelli venne arrestato e confessò, portando i carabinieri nella sua abitazione: la pistola utilizzata per l’omicidio era nascosta nel camino.

Nel primo interrogatorio l’ex parà aveva raccontato di essere infastidito dalla presenza dei camper in una zona di campagna che lui stesso frequentava insieme ai suoi amici. “Ho sparato perché sporcavano, volevo solo spaventarli”, erano state le sue prime parole. Frasi su cui ha dimostrato un certo pentimento in carcere.