Rocca Cencia a fuoco: l’ultimo posto in cui si smaltiva la spazzatura a Roma

di Dini Casali
Pubblicato il 25 Marzo 2019 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA
Rocca Cencia a fuoco: l'ultimo posto in cui si smaltiva la spazzatura a Roma

Rocca Cencia a fuoco: l’ultimo posto in cui si smaltiva la spazzatura a Roma

ROMA – E’ divampato in un capannone di circa duemila metri quadrati l’incendio che nella tarda serata di sabato 23 marzo ha messo fuori uso il Tmb di Rocca Cencia, l’ultimo sito di trattamento dei rifiuti di Roma, dopo che a metà dicembre il fuoco aveva distrutto quello del Salario. Le fiamme ora sono state spente, hanno bruciato 400 tonnellate di spazzatura, il rogo di rifiuti ha interessato una parte circoscritta con grave pregiudizio per operatività ed efficienza del Tmb.

A questo proposito, in tarda mattinata l’Ama ha comunicato che la struttura “non è stata compromessa dalle fiamme e quindi potrà rientrare in funzione appena le autorità competenti daranno il loro via libera”.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine dove si ipotizza, al momento, il reato di incendio colposo. “Non ho elementi” ma “se questo è un attacco e non un incidente chi lo ha fatto deve sapere che non ci fermiamo”, ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi in collegamento con ‘Non è l’Arena’ da Rocca Cencia. 

“Dietro l’incendio del Tmb Salario – ha ricordato – mi sembra che la magistratura abbia detto che ci sia un atto doloso su cui probabilmente sta indagando”.

L’impianto di Rocca Cencia è l’ultimo Tmb di proprietà dell’Ama (la municipalizzata dei rifiuti cittadina) dopo l’incendio di dicembre scorso che ha fatto chiudere i battenti all’impianto Salario.

Era l’alba dell’11 dicembre quando un vasto incendio si sprigionò nell’impianto di via Salaria, già da tempo al centro delle proteste dei cittadini per le esalazioni. Una nube di fumo si sollevò sulla zona e l’odore acre arrivo fino al centro della città. Il Campidoglio invitò precauzionalmente a tenere chiuse le finestre e a evitare attività all’aperto.

Il maxi rogo ha messo ko l’impianto che gestiva circa 800 tonnellate di rifiuti al giorno. L’area fu messa sotto sequestro e la procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo (e non doloso come ha ricordato erroneamente ieri la Raggi). (fonte Ansa)