I rom continuano ad occupare case e dopo le vicende di Ennio Di Lalla e Bruno ecco un’altra abitazione occupata abusivamente, sempre a Roma. Questa volta si tratta addirittura di un immobile di proprietà dell’Inps, occupato dai parenti della famiglia rom che prese possesso della casa di Ennio Di Lalla.
Il problema delle case occupate dai rom è tornato infatti a farsi prepotente dopo la storia di Ennio e quella di Bruno, entrambi costretti a non poter entrare nelle loro abitazioni. Il primo a Roma, il secondo a Palombara Sabina. Bruno addirittura multato per la discarica a cielo aperto che i rom hanno fatto nel suo terreno dopo avergli occupato casa. E dietro sembrerebbe esserci una vera e propria organizzazione che punte le case, segue le vittime e poi entra in azione.
I rom e la casa dell’Inps
Come riporta Il Giornale a poche decine di metri dall’appartamento di Ennio, infatti, ce n’è un altro che dall’estate scorsa è occupato proprio dalla zia di quella che ha occupato casa di Ennio. Si tratta di un immobile di proprietà dell’Inps in via Calpurnio Fiamma 130. La donna, una 40enne rom, è tra quelle che hanno aiutato l’unica indagata per l’occupazione di casa Di Lalla ad andare via dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Ha preso possesso dell’abitazione assieme a sua figlia a luglio, subito dopo che la legittima assegnataria l’aveva restituita all’Inps.
Rom e case occupate, la signora che chiederà scusa
Durante la puntata di ieri di Storie Italiane, condotta da Eleonora Daniele, si è parlato molto del caso. Durante uno dei servizi viene mandata in onda anche un’intervista a una donna che ha occupato abusivamente un appartamento che afferma: “I Carabinieri mi hanno dato un foglio per stare qui. Ho una ragazzina che è cresciuta senza un padre, che devo fare? Un giorno andrò a chiedere scusa”.