Roma capitale degli abusi edilizi: il 13% delle richieste di condono è irregolare

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 09:33| Aggiornato il 13 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Case abusive

Villette nei parchi, terrazzi irregolari, edifici sorti dove non potrebbero: negli ultimi anni Roma si è trasformata il “Paradiso” degli abusi edilizi. Sono oltre 12 mila i casi le richieste di condono dichiarate “non sanabili” che non sono state ancora regolarizzate. Anche perché alcuni di questi lavori sono stati effettuati dopo la scadenza fissata per la presentazione della richiesta: in questi casi il condono era stato dunque chiesto preventivamente.

I dati si riferiscono alle domande pervenute in Comune entro il 31 marzo 2003. Era questo infatti il termine stabilito dal governo Berlusconi per invocare la sanatoria. A distanza di 7 anni, l’azienda che si è occupata della vicenda ha scoperto 12.315 casi di abusi sui quali il Comune non è ancora intervenuto.

La ricerca effettuata della società Gemma rivela infatti che 3.713 domande sono state presentate fuori tempo massimo. Un numero tutt’altro che irrilevante, visto che rappresenta il 13% del totale delle richieste esaminate fino ad ora.

Degli oltre 28 mila casi di condono, 6.503 sono stati realizzati in aree soggette a vincoli di qualche genere: ad esempio perché lo stabile interessato si trovava in un parco (2.099 episodi), o perché c’erano vincoli architettonici.

Gli uffici del Campidoglio sono invasi da 25 anni dalle richieste di condono: in totale le richieste sono state circa 597 mila, ma il Comune ne ha smaltite solo 210 mila. I casi che ririferiscono al condono del 1985 (voluto dal governo Craxi) sono 417 mila, quelli relativi al 1994 (primo governo Berlusconi) sono 94.688, quelli del 2003 (secondo governo Berlusconi) sono stati 85 mila.