Pestarono un giovane, caso archiviato: erano amici di Alemanno jr

Pubblicato il 25 Gennaio 2012 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

Manfredi Alemanno con la madre Isabella Rauti (Lapresse)

ROMA – Era il 2 giugno 2009 quando un ragazzo di 15 anni veniva pestato da un gruppo del Blocco Studentesco, associazione vicina a Casapound. La sua colpa quella di aver chiesto ad un altro gruppo di ragazzi, tra i quali c’era anche Manfredi Alemanno, figlio del sindaco Gianni Alemanno, di non inneggiare al Duce ed evitare saluti fascisti. Una colpa grave, punita dal gruppo di coetanei con la chiamata ad un gruppo di ragazzi più grandi, che hanno dato via al pestaggio del quindicenne.

La storia di due anni e mezzo fa viene raccontata da Il Fatto Quotidiano, che denuncia come il tutto stia per finire in archiviazione nonostante Marida Lombardo Pijola, giornalista del Messaggero, avesse chiesto in una lettera ad Alemanno di occuparsi della vicenda. Il ragazzo picchiato infatti era un amico del figlio, ed è stato il marito della giornalista, Guido Vitelli, ad interrompere il pestaggio e prestare i primi soccorsi.

Vitelli e la Lombardo Pijola, stando a quanto scrive Marco Lillo sul Fatto Quotidiano, avevano incontrato Isabella Rauti, moglie di Alemanno e mamma di Manfredi. Vitelli ricorda: “Sono arrivato mentre un ragazzo stava colpendo con il casco l’amico di mio figlio che era in terra con il volto insanguinato. L’ho tirato via e l’aggressore, un biondino, si è divincolato. C’erano molti ragazzi più grandi che scappavano. Dopo aver prestato il primo soccorso all’amico di mio figlio li ho inseguiti. Tutti erano a bordo di motorini ma ho visto anche una Mercedes classe A200 della quale ho fornito alcuni numeri della targa alla Polizia. Alla guida c’era un uomo adulto”.

Alla guida della Mercedes c’era l’autista di Alemanno, come ammetterà nell’incontro – riferito dalla Lombardo Pijola al Fatto Quotidiano – con gli altri genitori la Rauti, che portava via dalla scena del pestaggio il giovane Alemanno jr ed una sua amica. La vicenda però non ha avuto seguito. Il ragazzo pestato non ha denunciato per paura di ulteriori ritorsioni. Alla richiesta della Lombardo Pijola di parlare la mamma di una ragazza presente replicò: “Ma che siete matti? Pensate che quelli sono già andati sotto alla finestra di mia figlia a minacciarla perché non dica niente”.

La lettera che la giornalista del Messaggero inviò al sindaco è rimasta inascoltata. L’incontro con la moglie di Alemanno portò a ben poco, stando a quanto riferisce la Lombardo Pijola: “Isabella Rauti sottolineava la differenza tra i grandi violenti che erano arrivati dopo e i piccoli amici di suo figlio, che nulla avevano fatto. Alle mie richieste di obbligare i figli a isolare e denunciare i violenti, tutti facevano orecchie da mercante”. La vita è andata avanti senza che i responsabili del pestaggio abbiano pagato per quanto fatto. Oggi però il giovane Manfredi Alemanno è stato eletto con il Blocco Studentesco, il movimento giovanile di Casapound. Contrappasso vuole che anche Alemanno junior abbia rischiato di essere picchiato nel marzo del 2010. Per lui solo qualche spintone, che il buon giovane ha perdonato non denunciando il fatto, nonostante il padre volesse indagare sull’aggressione.