Roma, annullate decine di multe a consiglieri regionali e parlamentari

Pubblicato il 11 Maggio 2013 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA
Roma, cancellate decine di multe a parlamentari e consiglieri regionali

Roma, cancellate decine di multe a parlamentari e consiglieri regionali

ROMA – Multe stradali cancellate a consiglieri comunali, assessori regionali  e deputati. Si allarga l’inchiesta sulle multe cancellate a Roma da due impiegati comunali.

A vedersi cancellati i verbali sono finiti anche diversi politici: ora però, risalire al nome di chi occupando posti di potere ha chiesto l’annullamento delle contravvenzioni sarà difficilissimo, se non impossibile. “Non c’è modo di ricostruire nulla – spiegano gli inquirenti – perché ormai non esiste più la documentazione. Tutto è stato distrutto”.

C’è soltanto una remota possibilità: che quei nominativi possano essere fatti da Tiziana Diamanti (ora ai domiciliari) e Angelo Vitali, la prima impiegata dell’ufficio Contravvenzioni e il secondo dirigente del dipartimento Risorse economiche del Campidoglio, entrambi arrestati lunedì 6 maggio per concorso in falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici.

Tiziana Diamanti, 50 anni, insieme ad altri impiegati era addetta a esaminare i ricorsi e le multe delle “autorità”. La donna ha ammesso di avere distrutto tutta la documentazione dei ricorsi spariti nel 2011 dopo aver ricevuto l’ordine dall’alto. Solo un’esecutrice dunque che ha rispettato solo quanto suoi superiori diretti le avevano detto di fare.

Diverso l’atteggiamento del funzionario della polizia municipale di Roma Capitale Angelo Vitali che ha negato ogni addebito “non mi occupo più dei ricorsi dal 2002”, ha detto al gip Maurizio Caivano.

La versione però non coincide con quanto scritto nell’ordinanza. Con un suo superiore, che ha registrato con lo smartphone la conversazione consegnandola poi ai magistrati, avrebbe ammesso tutto. “C’hai ragione, mi prendo le mie responsabilità, è una cazzata che ho fatto. Ma tanto è sparito tutto Pasquà”.

Gli inquirenti ora vogliono capire anche il motivo per cui parte di quei ricorsi presentati per multe prese da deputati, personalità del Comune e consiglieri regionali siano stati annullati in modo irregolare.