“Architetti a metà”: laurea della Sapienza non riconosciuta, iscrizione negata

Pubblicato il 14 Febbraio 2012 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

La Sapienza

ROMA – Sono laureati in Architettura, ma non possono iscriversi all’Albo. Accade a Roma, dove il titolo dell’università La Sapienza non è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione. In 200 hanno fatto ricorso al Tar e giovedì 16 febbraio vi sarà la prima udienza. I laureati magistrali in “Interni ed allestimenti” hanno scoperto che il loro titolo di studio, valido secondo la facoltà, non è considerato dal Miur valido per richiedere l’esame di abilitazione.

I problemi sono iniziati nel luglio 2011, quando i ragazzi immatricolati alla laurea magistrale nel 2009 si sono visti negare l’accesso all’esame di stato per iscriversi all’albo. Il quotidiano Repubblica ha raccolto le testimonianze dei ragazzi: “È stata una doccia fredda, un incubo che ancora ci sembra impossibile vivere”. Leonardo Santini, uno dei laureati, spiega a Repubblica: “La nostra magistrale è stata istituita tre anni fa, dopo l’abolizione delle specialistiche, e ci è sempre stata presentata come abilitante. Sia sulle guide dell’università che sul sito del ministero è scritto che, una volta laureati, possiamo svolgere ‘tutte le prestazioni professionali consentite all’architetto iscritto alla sezione A dell’albo’. D’altronde il nostro bando di ammissione è passato, come da prassi, al vaglio sia degli organi universitari che sotto la lente del Cun, il Consiglio universitario nazionale che dipende dal Miur”.

“Ci sentiamo truffati”, commenta un’altra studentessa. Vanna Pizzi e Vittorio Largajolli, legali che assistono i ragazzi, spiegano che il problema dipende da un “vizio di interpretazione” da parte del ministero: il corso in “Interni e allestimenti” non sarebbe riconosciuto a livello ufficiale dall’Unione europea.

Per i legali che li assistono, Vanna Pizzi e Vittorio Largajolli, il problema risiede in un vizio di interpretazione da parte del Miur della disciplina che regolamenta l’accesso alla professione, scritta dal ministero stesso. Il dicastero di viale Trastevere non riconosce il valore abilitante del corso in “Interni e allestimenti” perché manca il riconoscimento ufficiale dell’Unione europea. Renato Masiani, preside della facoltà, ha dichiarato: “Abbiamo sempre attestato la validità del corso perché rispetta le linee guida della 270 (la legge che regola le magistrali in Italia) che a sua volta tiene conto dei paletti europei. Sono questi per noi i criteri per giudicarlo “conforme” alla legge. È inaccettabile che i ragazzi non possano esercitare la professione”.