Roma, bimba down cacciata dalla spiaggia. Lo stabilimento: “Nessuna discriminazione”

Pubblicato il 13 Giugno 2010 - 20:02| Aggiornato il 13 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

“Lanciamo un appello a questa donna perché si presenti qui da noi per chiarire e scusarci, lo farà anche il nostro bagnino che però non ha assolutamente visto una bambina down, ma solo una donna bionda. Se lo vorranno saranno entrambe nostre ospiti”. A parlare è Laura Balini, figlia del titolare dello stabilimento balneare Plinius, a Ostia, sul litorale romano, dove ieri mattina verso le 10 una bambina down e la sua accompagnatrice filippina sarebbero state cacciate dalla spiaggia da uno dei bagnini dello stabilimento perché non avevano pagato l’ingresso.

Allo stabilimento oggi non si parlava d’altro. A segnalare la vicenda era stato ieri il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che anche oggi è tornato a chiedere “il ripristino della legalità per quanto riguarda il diritto del libero accesso al mare”, sostenendo che la bimba down e la sua accompagnatrice erano state fatte allontanare dalla battigia, uno spazio dove non è necessario pagare per accedervi. Per i titolari dello stabilimento, però, “nessuno dei testimoni ricorda di aver visto questa bambina, ma se invece c’era invitiamo la donna a venire qui da noi. Il nostro bagnino, che lavora con noi da nove anni, stamani si è ricordato di aver detto ad una donna bionda, che si era sdraiata vicino alle docce, a circa 15-20 metri dalla riva, di spostarsi all’interno dei cinque metri. Ma anche i nostri abbonati hanno detto che non c’é stato alcun diverbio e che lo ha fatto con garbo e la cosa è durata pochi minuti”.

La figlia del titolare ci tiene a sottolineare che il rapporto con persone con problemi o handicap al Plinius è di sicuro “eccellente. Qui davanti a noi c’é il Cto. Non abbiamo alcuna convenzione ma facciamo entrare gratuitamente le persone con problemi ed hanno anche l’accesso in piscina. Addirittura alcuni di loro hanno la chiave del cancello perché sappiamo che la sera amano pescare sul pontiletto. Inoltre la compagna di mio fratello è filippina, figuriamoci se abbiamo preclusioni di questo tipo. Mi dispiace molto questa situazione perché se è accaduto qualcosa, senz’altro ci scuseremo, ma allo stato non riusciamo a capirci ancora nulla”.

Però oggi un testimone, cliente abituale dello stabilimento, ha confermato che la bambina down c’era. “Non volevo provocare tutto questo caos – ha detto chiedendo l’anonimato – ma solo fare il mio dovere di cittadino. Non ho capito bene cosa si sono detti, ma ho sentito che la bambina era figlia di un carabiniere, se non addirittura di un generale dei carabinieri”. E sulla vicenda oggi è intervenuto il minisindaco di Ostia Giacomo Vizzani: “Il Municipio chiederà ulteriori maggiori controlli per garantire il libero accesso al mare.”Se l’accaduto dovesse essere confermato – ha osservato – si tratta di un atto grave e discriminatorio. Esprimo il massimo dissenso e faremo quanto è nelle nostre possibilità per colpire il più duramente chi si è reso protagonista di un gesto così deplorevole e incivile”.