Roma, blitz dei writers: in 10 bloccano e imbrattano un treno

Pubblicato il 12 Dicembre 2010 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

Agguato di writers, nella capitale, a bordo di un treno, nella tratta fra Roma Termini e Giardinetti. Poco dopo le 5 della mattina di domenica, un giovane a bordo del convoglio ha azionato il freno di emergenza, bloccando il treno. Nello stesso momento un gruppo di almeno dieci persone, munite di bombolette spray, incappucciate e armate di bastone, hanno imbrattato il treno e minacciato il personale, dandosi poi alla fuga. Solo a quel punto, il macchinista è ripartito, per non interrompere il servizio. L’episodio è avvenuto a ponte Casilino, nei pressi del Pigneto.

Nessuna rivendicazione per ora sul classico estro dei graffitari espresso in vernice con sigle e firme dai colori sgargianti che ha ‘colpito’ le fiancate di tre vagoni di un trenino dell’Atac. Il metodo usato, secondo i carabinieri che indagano sul blitz dei writers, e’ inedito. Non era mai accaduto prima nella capitale, spiega il capitano Domenico Albanese del comando della stazione Centocelle, che un treno in corsa fosse addirittura fermato per essere accerchiato da un gruppo di giovani grafittari come avvenuto stamattina.

Secondo gli inquirenti non vi sarebbe alcun indizio che possa far ricondurre l’ episodio a proteste specifiche, come quella degli studenti, o a manifestazioni di matrice politica. L’Atac, dal canto suo, sporgerà denuncia contro ignoti per danneggiamenti. Sulle fiancate dei tre vagoni sono state scritte, in vernice nera, celeste e fucsia, ‘Diablo e Diore’, ‘Rv-Crew’, ‘Pvocar’ e ‘Back-jump’: tutte all’ attenzione degli investigatori che intendono accertare se vi siano sigle analoghe in altre zone della città. Il treno, partito da Termini e diretto a Pantano, è ora fermo alla stazione di Centocelle dove l’ Atac sta provvedendo a ripulirlo.

A fermare il convoglio, stamattina, azionando il freno di emergenza, un uomo sulla quarantina scappato appena le porte si sono aperte. E’ a questo punto che, fra i palazzi di Ponte Casilino, dove il treno si era bloccato, sono spuntati una decina di writers, coi volti coperti da sciarpe e cappelli di lana: qualcuno aveva un bastone, usato come deterrente per poter svolgere l’azione rapidamente e senza ostacoli.