Roma, caos Atac e elezioni: 850 ai seggi anziché a lavorare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2016 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Roma, caos Atac e elezioni: 850 ai seggi anziché a lavorare

Roma, caos Atac e elezioni: 850 ai seggi anziché a lavorare (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Troppi dipendenti ai seggi per i scrutini delle elezioni comunali a Roma, allora il dg di Atac, l’azienda di trasporto pubblico capitolina, ha sospeso i permessi sindacali dal 3 al 6 giugno. Per cercare di limitare il rischio di lasciare a piedi coloro che dovranno prendere in quei giorni autobus, metro e tram.

La motivazione è “per l’elevata richiesta, superiore a 850” per i ruoli di presidente di seggio, segretario, scrutatore e rappresentante di lista. La decisione, spiega Atac, è stata presa per evitare “riduzioni del servizio” del trasporto pubblico locale.

La disposizione del dg di Atac Mario Rettighieri, presa “per limitare quanto più possibile i disagi in rete conseguenti alle attività di seggio dei dipendenti Atac”, “sarà rinnovata in caso di ballottaggio e riguarderà le giornate dal 17 al 20 giugno prossimi”. “L’iniziativa, già comunicata alle segreteria territoriali delle organizzazioni sindacali, si è resa necessaria avendo preso atto dell’elevato numero di richieste, oltre 850, per la partecipazione alle attività collegate al funzionamento dei seggi da parte del personale operativo” si legge in una nota.

Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera spiega perché sono stati annullati tre giorni di permessi anziché uno solo (quello dello scrutinio):

Un provvedimento adottato per evitare che a una criticità se ne sovrapponesse un’altra tenendo presente che la forza su strada – divisa su tre turni quotidiani e al netto delle assenze dal servizio per malattia e altri motivi – può contare su oltre 6mila dipendenti, con il servizio che di sabato si riduce al 70 per cento e di domenica al 50-60. Dovrebbero essere invece 400 i dipendenti Ama – dei quali circa 300 operatori ecologici – rappresentanti di lista su un totale di 4.500, sempre su strada. I numeri ufficiali potrebbero essere comunicati oggi, ma non saranno prese le stesse decisioni di Atac, visto che quest’anno c’è stato un dimezzamento dei dipendenti che hanno chiesto il permesso elettorale e c’è una trattativa sindacale in corso. A complicare le cose potrebbero essere tuttavia gli ulteriori due giorni di riposo – dovuti per legge – per chi sarà impegnato ai seggi.

Ma non è l’unico problema che attanaglia Atac. Riccardo Tagliapietra sul Messaggero per esempio parla dei vagoni della metro fermi perché è stato usato un olio sbagliato per le ruote:

Manca il materiale rotabile, la metro è al collasso. La sintesi di ciò che sta accadendo lungo la linea A è impietosa. I ritardi, la riduzione delle corse, il sovraffollamento dei convogli, hanno una sola madre: da circa un anno a questa parte stanno diminuendo progressivamente i treni disponibili per il superamento della tolleranza consentita nell’usura delle ruote delle carrozze. A segnalare la situazione sono fonti interne all’azienda che ieri pomeriggio ha giustificato il caos creatosi in alcune stazioni, spiegando che lungo la linea c’era stato un calo di tensione.

Fatto sta che dei circa 36 treni Caf (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles) disponibili sulla A (54 compresala B), 18 sono fermi nel deposito di Osteria del Curato con le ruote consumate. Problemi ci sarebbero anche alle rotaie.