Roma, cocaina in ambienti vip: 6 arresti

Pubblicato il 3 Novembre 2009 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

COCAINACocaina per feste vip, cocaina a fiumi che ha portato all’arresto sei persone a Roma. La droga arrivava direttamente dal Perù e finiva nel giro della “Roma bene”, nelle feste di registi di fiction, sceneggiatori e uomini di spettacolo. Un sottobosco mondano in cui la droga era sempre presente.

Serate ed eventi vip in cui la polvere bianca veniva garantita dagli uomini di Domenico Nardo, detto Mimmo, 50 anni e origini siciliane, il punto di riferimento per chi era in cerca di cocaina di purissima qualità. Nardo, che è in galera dal mese di giugno perché coinvolto nell’operazione “Golem” contro alcuni clan di Cosa Nostra, tirava le file dell’organizzazione che spacciava in molti quartieri della capitale: Tuscolano, Eur, Montesacro, Primavalle.

L’attività del gruppo criminale non si limitava al mercato romano, ma la droga veniva spedita in Sicilia. Nardo, infatti, spesso ripeteva di essere un “cugino” del super boss della Mafia, Matteo Messina Denaro e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, manteneva rapporti con Leonardo Bonafede, reggente della famiglia di Campobello.

All’alba di oggi gli uomini della Squadra Mobile di Roma, coordinati dalla Dda della Capitale, hanno arrestato altre cinque persone: si tratta dei pusher che in modo capillare rifornivano i clienti romani.

Clienti che facevano parte del mondo dello spettacolo e a cui l’organizzazione era arrivata anche grazie all’attività della società World Protection, gestita da Nardo, che forniva personale per la sicurezza in occasione di grandi eventi come i concerti romani di Madonna, Ligabue, Cure, Subsonica e Renato Zero: bodyguard e addetti alla sicurezza che garantivano l’incolumità di attori e cantanti.

Entrando, quindi, in contatto con i nomi giusti che popolano la vita mondana a Roma, l’organizzazione ha creato canali di spaccio che fruttavano migliaia di euro. Nardo aveva pensato proprio a tutto: per il pagamento venivano utlizzate delle carte di credito pre-pagate che il cliente ricaricava ogni volta che desiderava comprare la cocaina. Allo spacciatore bastava quindi prelevare il denaro dal bancomat e successivamente consegnava la droga.