Roma, Daniele Capri racconta perché Simona Cristiano l’ha sfigurato con l’acido

Pubblicato il 3 Giugno 2013 - 09:48| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Roma, Daniele Capri racconta perché Simona Cristiano l'ha sfigurato con l'acido

Tor Pignattara, Roma. Daniele Capri racconta perché Simona Cristiano l’ha sfigurato con l’acido

ROMA – Un uomo lo ha sfigurato in volto con l’acido muriatico mentre era alla stazione di Tor Pignattara lo scorso 30 aprile. Daniele Capri, infermiere di 32 anni, è rimasto ferito insieme a due colleghe del reparto di Medicina Uomini dell’ospedale Vannini di Roma. La sua “colpa” quella di aver lasciato Simona Cristiano, infermiera del 118, che è stata arrestata come mandante dell’aggressione con l’acido a Capri.

L’infermiere sfigurato racconta a Repubblica delle minacce che riceveva dalla ex fidanzata, minacce che sono diventate realtà dopo l’aggressione con l’acido e che portano Capri, che lavora a Roma ma vive a Palestrina, a vivere con il dolore fisico e psicologico della sua situazione:

“«Mi avevano promesso che il giorno del mio compleanno mi avrebbero gambizzato, assassinato. Lei è una donna diabolica, malvagia. Aveva ordito il suo piano per distruggermi in modo meticoloso e preciso. È riuscita a rovinarmi per sempre, come se mi avesse ucciso. Diceva che mi aveva in pugno, che eravamo legati per sempre e che dovevo scegliere: una vita insieme o la morte certa. Il 24 marzo mi ha inviato un sms: “Guarda sotto lo zerbino”. C’erano tre proiettili “luger” calibro 9. In un altro messaggio scriveva che avrebbero manomesso i freni dell’auto di mio fratello, se fossi partito per un weekend con un’amica»”.