Roma, dehors del Centro: 90% ristoranti s’è allargato fuori legge. Il fenomeno del “tavolino selvaggio” nel centro di Roma non è un’invenzione mediatica o folkloristica. I titolari di bar e ristoranti hanno approfittato delle concessioni legate all’emergenza Covid moltiplicando a dismisura – e fuori dalla legge – i cosiddetti dehors, gli spazi esterni. Occupando le piazze, ostruendo il passaggio, invadendo i marciapiedi.
Roma, dehors del Centro: 90% ristoranti s’è allargato fuori legge
Un blitz dei vigili (caschi bianchi, una task force dedicata) intorno a piazza Sant’Eustachio, in prossimità del Senato. ha rivelato che solo un esercente su dieci rispetta le regole.
In particolare: su dieci attività sottoposte a controllo, quattro sono risultate totalmente abusive, quattro con occupazioni superiori alla superficie autorizzata, una difforme.
Si tratta di una forte limitazione dei diritti della popolazione. Un esempio? In via della Palombella, praticamente al Pantheon, segnala l’edizione romana del Corriere della Sera, “i dehors si erano talmente allargati da ostacolare il deflusso in sicurezza degli studenti del «Viscontino»”.
Cioè gli studenti devono fare lo slalom all’uscita da scuola.
Nel I municipio situazione fuori controllo
C’è chi, come nel rione Esquilino, innalza una pedana monstre, avendo inteso le agevolazioni Osp causa Covid (occupazione di suolo pubblico) come una licenza a prendersi tutto lo spazio calpestabile disponibile.
L’amministrazione Gualtieri sembra determinata a ripristinare il controllo degli spazi pubblici abusivamente occupati.
Nel I municipio la situazione è totalmente fuori controllo. E non è di grande aiuto la circostanza che appunto l’Osp Covid emergenziale sia stato prorogato dal Governo fino al 30 settembre. Perché si tratta di una procedura iper-sempificata di autorizzazioni sul principio del silenzio assenso. Una messe di richieste autocertificate che sta ingolfando la macchina amministrativa.
Tavolino selvaggio è dunque un’emergenza civile, tanto da aver spinto un nutrito gruppo di cittadini ed intellettuali a firmare un appello indirizzato nientemeno che all’Unesco.
L’assessore al commercio del I Municipio Iacopo Scatà aveva lanciato il grido d’allarme sulla moltiplicazione “fuori controllo” dei dehors nel centro di Roma. “Siamo a oltre 3mila occupazioni con regole Covid sulle oltre 6mila in tutta la città. Una esagerazione di richieste che non riusciamo a controllare, né per quanto riguarda gli schiamazzi né per le metrature”.
Il Municipio propone dunque per la propria area “il blocco delle nuove Osp, regole più precise per la determinazione delle metrature. E che si specifichino bene i diritti dei terzi che non devono essere lesi”.