Roma, irregolarità e proteste nel concorso per avvocati dello Stato: prova sospesa

Pubblicato il 12 Giugno 2012 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il concorso per avvocati è sfociato in protesta, al punto che si è dovuta annullare la prova. Una situazione inedita quella per un concorso per l'avvocatura dello Stato, che si è registrata a Roma, all'hotel Ergife, dove sono arrivati in circa un migliaio per tre posti di Procuratore. Tensioni, fischi, urla, parapiglia, candidati che si alzano e intonato l'Inno di Mameli, protestando contro ''irregolarità nelle procedure e poca vigilanza perché – hanno detto – c'era gente che copiava''.

Per sedare gli animi sono intervenuti polizia e carabinieri e la prova è stata annullata. Una decisione – specifica l'avvocato Generale dello Stato, Ignazio Francesco Caramazza, presa a causa di ''gravi disordini inscenati da una minoranza di candidati che protestavano in modo esagitato contro i tempi eccessivi trascorsi prima dell'inizio della prova (tempi per lo più dovuti all'appello di ben 975 candidati) allegando anche altre pretestuose lamentele''. L'Avvocatura dello Stato, tra l'altro, ''si riserva di esperire ogni utile azione contro i responsabili che sono stati identificati''.

Ma alcuni dei partecipanti parlando di irregolarità. ''Al concorso – racconta uno di loro – è scoppiata la rivoluzione, quando si è scoperto che alcuni candidati erano entrati con i codici 'commentati', che non sono ammessi: abbiamo cominciato a chiederci quanti altri candidati fossero riusciti ad aggirare i controlli ed è successo il finimondo''.

''Lunedì – prosegue – ci hanno fatto andare all'Ergife per la consegna codici, che non devono essere commentati né presentare annotazioni scritte: il controllo ha preso una marea di tempo e arrivati alle 14 era ormai del tutto sommario''.
''Oggi, di nuovo tempi biblici per entrare. La procedura prevede che il candidato si identifichi con un documento e gli vengano consegnati dei fogli protocollo bianchi e due buste, una più piccola per i dati anagrafici, l'altra per inserirvi la busta piccola e il compito. Invece martedì mattina, dopo ore di attesa, all'ingresso non ci consegnano la busta per l'anagrafica, ma ci viene detto che l'avremmo ricevuta solo dopo la dettatura delle tracce: ma così chi garantisce che a qualcuno non arrivi con il compito già fatto? In piú non vi era stato alcun controllo serio sul fatto che qualcuno portasse con sé cellulari, appunti o dispense''.

''Ormai tardissimo – prosegue il racconto – decidono di fare l'appello che dura piú di un'ora, con la conseguenza che molti avrebbero dovuto consegnare anzitempo a causa di orari di partenza di treni o aerei per tornare a casa. Dopo l'appello, viene estratta la materia d'esame e viene sorteggiata la busta con la prova di civile, ma nessuno accerta che nelle altre buste ci fossero penale e amministrativo. A questo punto la commissione decide di ritirarsi per scrivere le tre tracce, tra cui estrarre quella d'esame e cosi' vola via un'altra ora. E allora e' scoppiata la rivolta della gente esasperata. Ma il culmine e' stato quando si e' scoperto che alcuni candidati, tra cui la figlia di un avvocato dello Stato, il giorno prima erano riusciti a far entrare un codice 'commentato'. La contestazione e' diventata non più arginabile, il presidente non riusciva più a parlare perchè costantemente sovrastato dalle proteste e dai candidati che intonavano l'inno di Mameli. E' arrivata la polizia che ha iniziato a spingere e strattonare alcuni dei concorsisti, con maniere anche brusche. Intorno alle 15.45 hanno finalmente deciso di annullare la prova nonostante il presidente avesse dettato una traccia che nessuno era riuscito neppure a sentire''.