Roma. Sindacati in piazza: “Pensioni ingiuste, soluzioni per esodati”

Pubblicato il 13 Aprile 2012 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza a Roma per manifestare contro le “ingiustizie” della riforma delle pensioni. L’obiettivo primario è la difesa degli esodati, che rischiano di rimanere senza lavoro, senza reddito e senza pensione. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha chiesto le dimissioni del presidente dell’Inps se i dati sui 65 mila esodati saranno confermati. La Camusso ha poi dichiarato che se il governo di Mario Monti non troverà una soluzione previdenziale per gli esodati la mobilitazione nelle piazze continuerà.

“Non lasciamo i lavoratori da soli. Vorremmo sapere quando si aprirà un confronto e ci verranno dati i numeri veri e non falsi, nel tentativo maldestro di far fallire le manifestazioni”. Secondo Camusso ci sono “coperture insufficienti per il problema, siamo di fronte ad una cosa pericolosa. Il messaggio che arriva alle persone che sono qui in piazza è che sono dei fantasmi”.  Tra i manifestanti a Roma anche Sabina Guzzanti, che sfila in giacca rossa, pantaloni neri e collana di perle nei panni della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

La Camusso ha detto: “Se il governo confermasse nei prossimi giorni che gli esodati sono 65.000 allora non resta altro che chiedere le dimissioni del presidente dell’Inps”. Camusso ha sottolineato che ci sono “centinaia di migliaia di persone che in ragione di un diritto hanno scelto per la loro vita. Bisogna ridare loro il diritto che avevano e che devono continuare ad avere. Giocare con la vita delle persone è una cosa insopportabile”.

“Se il Governo – ha detto – dovesse confermare nei prossimi giorni questi dati non ci resta che chiedere le dimissioni del presidente dell’Inps”. Secondo Camusso infatti non si può affidare un istituto così importante a chi “non ha il coraggio” di dare i numeri reali.

“La decisione del governo di dire che il problema non c’è – ha detto a margine della manifestazione dei sindacati per le vie di Roma – non mi pare una buona premessa. I 65.000 – ha proseguito Camusso – sono una parte del problema – ma non ci sono risposte per coloro che hanno fatto accordi prima del 2011 ma lasciano il lavoro dopo e per quelli che hanno fatto accordi individuali. Il governo fa finta di non sapere che il numero che ha dato riguarda solo una piccola parte del problema. La cifra di oltre 300.000 esodati non l’abbiamo inventata noi ma veniva da fonti ufficiali”.

Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha detto: “Pensioni, esodati, pressione fiscale, necessità di decontribuzione dei premi di produttività: tanti buoni motivi per scendere in piazza con i sindacati confederali”. “Questa manifestazione – ha detto Palombella – accoglie parte delle rivendicazioni per cui abbiamo proclamato 4 ore di sciopero nel corso dell’ultima direzione nazionale” dei metalmeccanici della Uil. “Per noi la questione  dell’innalzamento dell’età pensionabile, della tutela di migliaia di lavoratori esodati ma anche la pesante pressione  fiscale sono vicende che devono avere una risposta adeguata da parte del Governo. Oggi siamo in piazza anche per questo!”.

Il Governo ha fatto una riforma delle pensioni ”sbagliata” e deve avere il coraggio di ”fare un passo indietro”, ha detto Camusso parlando dal palco della manifestazione, per poi ribadire la richiesta all’esecutivo di rendere pubblici i numeri veri sugli esodati.