Roma, neonata cianotica: carabiniere fuori servizio fa la manovra di Heimlich e la salva

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2020 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
Roma, neonata cianotica: carabiniere fuori servizio fa la manovra di Heimlich e la salva

Un carabiniere fuori servizio ha salvato una neonata cianotica con la manovra di Heimlich (Archivio Ansa)

ROMA  –  “La nostra bambina non respira, è bianca in viso. Sta morendo”: queste le urla di una coppia di coniugi di 40 anni che sabato si trovavano su via Simone de Saint Bon, nel centro di Roma. Le grida disperate hanno richiamato l’attenzione di un carabiniere della Compagnia Trionfale, Angelo Perillo, in quel momento fuori servizio, che stava camminando sulla stessa via.

La figlia della coppia, una neonata di nemmeno un mese, era cianotica e non respirava più a causa di un rigurgito. Con coraggio il militare ha preso la bimba dal passeggino e, con il permesso del papà, le ha fatto la manovra di Heimlich, liberando le vie aeree della neonata. Subito dopo è intervenuto il 118 che ha trasportato la bimba all’ospedale Bambin Gesù dove è arrivata in buone condizioni ed è stata trattenuta questa notte in osservazione.

“Ho pianto di gioia e non me ne vergogno. Salvare la vita di una bambina di soli 20 giorni dona sensazioni uniche”, ha raccontato all’AGI il vicebrigadiere della Compagnia Trionfale che sabato ha salvato la vita della bimba.

“Sono intervenuto per istinto, ho sentito urlare e mi sono catapultato. La bambina aveva un colore preoccupante e gli occhi sbarrati, per questo bisognava fare presto”, ha spiegato il militare che, insieme al papà della bimba, ha praticato la manovra di Heimlich liberando le vie aeree della neonata. Non si considera però un eroe: “L’unica eroina è la piccola di soli 20 giorni. Una bambina stupenda con occhi blu meravigliosi. Ho sentito il papà poco fa, la bimba sta bene. È sotto osservazione, ma è in salute”. Una notizia che ha fatto commuovere nuovamente il giovane militare. “Abbiamo pianto sia io sia il papà, sono lacrime di felicità”. (Fonte: Agi)