Roma, no banchi a piazza Navona. Ricatto dei Tredicine: “Boicottiamo il Natale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Dicembre 2014 - 12:04 OLTRE 6 MESI FA
Roma, no banchi a piazza Navona. Ricatto dei Tredicine: "Boicottiamo il Natale"

Roma, no banchi a piazza Navona. Ricatto dei Tredicine: “Boicottiamo il Natale”

ROMA – Niente banchetti natalizi a piazza Navona a Roma. Per questo Natale sono solo 72 su 115 le postazioni di ambulanti che hanno ottenuto la concessione per la festa della Befana nella famosa piazza. E così Alfiero e Mario Tredicine, zii del consigliere comunale Giordano Tredicine di Forza Italia e capi delle associazioni di ambulanti, hanno dato l’ordine: “O apriamo tutti o nessuno”.

Per Camilla Mozzetti del Messaggero quello dei Tredicine è un ricatto per boicottare il Natale:

“un ricatto che vuole proteggere il business di una lobby. E a suon di bare e lumicini, simboli della protesta-ricatto messa in piedi dalla «banda» che boicotta la festa della Befana, si punta il dito contro l’amministrazione del primo municipio, rea di aver ridotto le classiche postazioni da 115 a 72. Una riduzione necessaria a tutelare il decoro della piazza. Poi c’è l’altra versione, che ha il sapore della verità.

Perché tra quelli che gridano solidarietà c’è anche chi, rientrando nella graduatoria del nuovo bando, licenziato dalla presidente del mini-Comune Sabrina Alfonsi, ieri avrebbe voluto lavorare e montare la sua postazione, ma non ha potuto. La parola «dissenso» non va d’accordo con la solidarietà, vera o semplicemente imposta. Ad aprire sono solo 12 ”spettacolanti” e il giostraio. Perché le associazioni da anni a capo degli ambulanti del mercato della Befana hanno dettato la linea: «O apriamo tutti o nessuno». Guarda caso, quelle associazioni, Apre e Associazione ambulanti di piazza Navona, sono guidate da Alfiero e Mario Tredicine, zii del consigliere comunale di Forza Italia, Giordano”.

Marta Leonori, dell’assessorato alle Attività produttive di Roma Capitale, aveva emanato un nuovo bando per l’accesso alle postazioni e nuovi requisiti:

“nessun aggravio economico per gli esercenti ma riduzione dell 38% dei banchi per motivi di decoro. In mostra solo merci legate al Natale. Le associazioni di piazza Navona sono andate su tutte le furie perché lì, da anni, oltre a calze e mele stregate, si vendevano oggetti che con le feste avevano poco in comune: bigiotteria, maglieria, panini con la porchetta. Certo, non tutti fanno capo direttamente alla famiglia Tredicine dicono gli esercenti. Ed è vero: su 115 licenze solo una quindicina portano il nome del consigliere comunale azzurro.

Poi, però, ci sono i parenti diretti e ”indiretti” della famiglia di lobbysti che da anni tiene in pugno il commercio ambulante di Roma e le associazioni che hanno posto il divieto per tutti. Le amministrazioni parlano di ricatto. «Molti esercenti non hanno ritirato la concessione ottenuta, li abbiamo chiamati ma nessuno si è presentato» dice l’assessore al Commercio del mini-Comune, Jacopo Emiliani. «Non possiamo piegarci ai ricatti» ripetono Alfonsi e Leonori. Se il braccio di ferro continuerà, le amministrazioni troveranno forme alternative. Pur di non cedere alla «banda»”.