Roma, ospedale Israelitico: 14 arresti per cartelle false

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 - 16:01 OLTRE 6 MESI FA
Roma, ospedale Israelitico: 14 arresti per cartelle false

Antonio Mastrapasqua

ROMA – “Arrivano gli ispettori, famo un po’ de Cinecittà“. E’ una delle frasi intercettate all’interno di una delle strutture dell’ospedale Israelitico di Roma. Gli ispettori erano quelli dell’Asl, ma i dirigenti del nosocomio, secondo quanto accertato dalla procura e dai carabinieri del Nas, erano informati da una “talpa”, una donna, ora indagata.

Le ispezioni avevano il fine di verificare il rispetto dei contenuti delle autorizzazioni rilasciate, ma a fronte di irregolarità che sarebbero state evidenziate, è detto nell’ordinanza di custodia cautelare, venivano attuate modifiche di attrezzature, variazioni di impiego del personale ed anche lo spostamento di pazienti. Il tutto per dimostrare la rispondenza delle apparenze strutturali ed operative del presidio ospedaliero. Proprio questo è uno degli episodi contestati ad Antonio Mastrapasqua. Il direttore generale è indagato per truffa e falso.

Alterazione della tipologia di interventi eseguiti, specie per biopsie prostatiche e tiroidee e correzione dell’alluce valgo, per ottenere rimborsi maggiorati; modifica dello stato dei luoghi, della destinazione d’uso dei locali ospedalieri e delle attività sanitarie per mascherare lo svolgimento di attività irregolari; erogazione parziale, in carenza di autorizzazione, dei servizi di assistenza domiciliare. Sono i tre filoni dell’inchiesta romana sfociata mercoledì nell’emissione di 17 ordinanze cautelari (14 domiciliari e tre obblighi di firma) nei confronti di dirigenti, medici ed operatori dell’Ospedale Provinciale Geriatrico Specializzato Israelitico.

Tra i destinatati dei provvedimenti, emessi dal gip Maria Paola Tomaselli su richiesta dei pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, figurano, oltre ad Antonio Mastrapasqua, direttore generale ed amministrativo, Tiziana D’Agostini, vice direttore, Gianluigi Spinelli, direttore sanitario nonché responsabile del Day Hospital, Mirella Urso, responsabile dell’ufficio controllo appropriatezza cartelle cliniche, Elvira Di Cave, primario del reparto di ortopedia, Pietro Aloisi, responsabile del servizio urologia, e Naim Nasrollah, medico chirurgo. L’inchiesta ha preso le mosse da segnalazioni del Nucleo Operativo Controllo (Noc) della Regione Lazio.