Roma. Papi santi: acqua a 10 € litro, borseggiatori, droga fra i pellegrini

Pubblicato il 26 Aprile 2014 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA
Roma. Papi santi: acqua a 10 € litro, borseggiatori, droga fra i pellegrini

Pellegrini polacchi devoti di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma

ROMA – Venditori abusivi di acqua a 3 euro la bottiglietta (un euro al decilitro, 10 euro al litro), borseggiatori e spacciatori di droga, in mezzo a volontari della Protezione Civile, medici e infermieri sono il variopinto esercito che aspetta l’orda di tre milioni di pellegrini che ha invaso Roma per la grande festa per i due Papi santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

“Non comprate acqua dai venditori ambulanti, a Roma ci sono centinaia di fontanelle da dove sgorga acqua potabile”

è l’appello lanciato da una associazione di consumatori, Adoc.

Ci sono, informa Laura Bogliolo sul Messaggero di Roma,

“Quattro milioni di bottigliette di acqua gratis distribuite, a partire da sabato mattina, da quasi tremila volontari della Protezione civile, 17 punti ristoro dove i pellegrini potranno ricevere assistenza, mille bagni chimici nelle aree a ridosso del Vaticano”.

Sono attesi pellegrini da ogni parte del mondo. Un milione di persone solo domenica, tre milioni nelle settimane a cavallo delle celebrazioni.
Le forze dell’ordine temono, con l’invasione dei pellegrini, quella dei venditori ambulanti di acqua. Una bottiglietta può arrivare a costare oltre tre euro.
Oltre all’acqua in bottiglia distribuita gratis, Roberto Tascini, segretario generale dell’Adoc, ricorda che

“a Roma si può tranquillamente bere l’acqua dai nasoni, le fontanelle storiche della Capitale. Gli stranieri spesso non sanno che l’acqua che sgorga dalle fontanelle è potabile”.

I punti ristoro gestiti dai volontari della Protezione civile sono 17 e si trovano non solo presso le stazioni della metro (Cipro, Ottaviano, Lepanto, Flaminio, Anagnina), ma anche in piazza Risorgimento, via della Conciliazione, piazza Gregorio VII, piazzale Maresciallo Giardino, piazza del Sant’Uffizio, Porta Cavalleggeri, piazza Pasquale Paoli, piazza Barberini, piazza della repubblica, Castel Sant’Angelo e ovviamente presso la stazione di San Pietro. Saranno mille inoltre i bagni chimici installati nei punti dove si prevede il maggior afflusso di persone. L’Ares 118 e protezione civile regionale hanno predisposto un piano di emergenza che prevede lo schieramento di 1000 uomini tra medici, infermieri e autisti.

Ma non ci sono venditori di acqua e volontari: ci sono anche venditori di ogni genere e specie, tutti rigorosamente abusivi, ladri e spacciatori.
Lo scenario che Laura Bogliolo descrive non ha avuto uguali nella storia. Nelle grandi piazze dei mercati medievali, da Piazza Navona a Smithfield, non c’è spazio per tanta gente così.

Non ci sono solo cartacce e resti di qualche borseggio ma anche droga nei

“grossi vasi che adornano la strada e dovrebbero decorare via Ottaviano, dare il benvenuto ai pellegrini che a centinaia escono dalla stazione della metropolitana e si incamminano verso piazza San Pietro, si trasformano in un nascondiglio perfetto per il malaffare che a 48 ore dalla canonizzazione dei Papi tiene sotto assedio l’area a ridosso di piazza San Pietro.

“Succede in pieno giorno, mentre ambulanti che trascinano borsoni sgomitano tra i pellegrini per fuggire ai vigili e procacciatori di clienti pedinano gli stranieri per offrire visite ai Musei Vaticani a oltre 40 euro a persona. Non sono neanche le 12: un uomo, carnagione scura, passo incerto, infila velocemente una mano dentro un vaso in via Ottaviano angolo via dei Gracchi. La scelta del luogo non è casuale: il grosso vaso è nascosto da cassonetti dell’immondizia e rende meno visibile il passaggio di sostanze. L’uomo prende qualcosa che poco prima era stato nascosto tra le cartacce che si sono accumulate dentro le piante. Poco dopo l’uomo è stato fermato in piazza Risorgimento dai “falchi”, gli agenti in borghese della polizia. La strada più commerciale del quartiere Prati, la via che diventa passaggio obbligatorio per raggiungere il Vaticano dalla stazione della metropolitana è anche questo: un rifugio di spacciatori richiamati dall’enorme flusso di turisti che arrivano a centinaia alla stazione della metropolitana Ottaviano”.

Prosegue la cronaca di Laura Bogliolo:

“I vasi sono pieni di immondizia, nessuno controlla, nessuno li pulisce: sono un cumulo di cartacce, bottiglie vuote di acqua e birra. È sufficiente spostare le piante per scoprire che è stato lasciato anche un mazzo di chiavi, forse gettate da qualche borseggiatore dopo un colpo. L’assedio dei «mano santa» (così sono stati ribattezzati) è atteso per questa mattina: «I borseggiatori arriveranno in gruppi, sarà un vero assedio e non sarà facile riconoscerli, perché ormai vestono bene, si confondono tra i turisti, anche loro sembrano pellegrini e invece sono pronti a colpire, a infilare le mani tra zaini e borse» dice un volontario della Protezione civile”.

Piazza Risorgimento segna un po’ il confine fra la Roma post Unità d’Italia e il Vaticano. Lì via Cola di Rienzo va a sbattere contro le mura del Papa e non si tratta di un errore di un urbanista ubriaco ma di un sindaco un po’ anti clericale, Ernesto Nathan, quello che mise a posto anche i gatti fannulloni tagliando loro il cibo gratis (“Non c’è trippa”), forse il migliore di tutti i sindaci che hanno poi contribuito allo schifo della Capitale.

In questa piazza a ridosso di San Pietro, nei giardinetti dove

“i pellegrini riposano ,c’è un altro monumento al degrado. Affacciandosi a delle ringhiere si scopre una specie di sotterraneo trasformato in uno sporco giaciglio per disperati: cartoni, valige, stracci in una rientranza che potrebbe nascondere qualunque cosa, qualunque tipo di pericolo. L’area non è stata ancora bonificata, l’area è ancora piena di immondizia. Il caos di via Ottaviano e dei vicoli a ridosso di Borgo Pio viene spezzato solo dal suono delle sirene di ambulanze che hanno soccorso decine di pellegrini in fila per ore sotto il sole per visitare la basilica di San Pietro”.