Roma, pedofilia: fermato il presunto bengalese autore del video shock

Pubblicato il 11 Maggio 2010 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA

È stato fermato intorno all’una di oggi a Roma il presunto autore del video-choc a contenuto pedo-pornografico nel quale una donna violenta un bambino. L’uomo, un cittadino bengalese, è stato prelevato dalla sua abitazione, nella zona della Garbatella, a Roma, dagli agenti della polizia municipale dell’VIII Gruppo.

All’alba di martedì 11 aprile gli agenti hanno effettuato diverse perquisizioni all’interno di abitazioni, a Roma nella zona di Centocelle e della Garbatella, per individuare i protagonisti delle immagini e gli autori. Qui vigili urbani hanno scoperto e sequestrato un’ingente quantità di materiale destinato alla pornografia: in tutto quasi cinquanta video che coinvolgono 40 persone della comunità bengalese della Capitale.

Una prima clip denominata “il prostituto”, girata nell’agosto scorso, serviva come “promo” per offrire prestazioni a sfondo pedofilo. Un’altra coinvolgeva un bambino di 5 anni obbligato da una donna adulta a consumare un rapporto sessuale. Il presunto autore di quest’ultimo filmato è l’uomo fermato.

I video sono stati scoperti dagli agenti della polizia municipale di Roma mentre indagavano nella comunità del Bangladesh dopo gli arresti, nell’aprile scorso, di due bengalesi, uno di 34 e l’altro di 22 anni, accusati rispettivamente di violenza sessuale e di rapina. Erano stati scaricati su un telefonino di proprietà del secondo arrestato, che ha però negato di averlo realizzato personalmente ed ha indicato in un altro connazionale il responsabile.

Le immagini, impressionanti per il coinvolgimento di un bambino così piccolo, hanno fatto scattare le indagini per scoprire se la produzione dei video nasconde anche un commercio.

“Uno scenario inquietante per la gravità delle immagini che fanno emergere come in una realtà, la comunità ritenuta tendenzialmente sana come quella bengalese -ha commentato il delegato del Sindaco di Roma alla sicurezza Giorgio Ciardi – possano annidarsi fenomeni di degrado e depravazione”. Di qui l’invito alla Comunità del Bangladesh “a collaborare con la polizia municipale e le forze dell’ordine”.