Roma, protesta dei precari al Palazzo della Regione: traffico in tilt

Pubblicato il 6 Dicembre 2010 - 21:56| Aggiornato il 7 Dicembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Una manifestazione di protesta cominciata lunedì davanti al palazzo della Giunta della Regione Lazio per rivendicare ”reddito minimo garantito” e ”diritto alla casa” e un incontro con la presidente Renata Polverini, si è conclusa con 17 manifestanti denunciati per manifestazione non autorizzata ed interruzione di pubblico servizio, 8 contusi tra chi protestava e 5/6 tra i poliziotti.

Oltre al blocco del traffico in via Colombo. E la protesta, che ha impegnato un centinaio di persone, ancora non si è conclusa perchè 7 dei manifestanti si sono prima arrampicati sul tetto della Regione e poi si sono spostati su impalcature, scendendo di qualche piano, e annunciano che andranno ”ad oltranza”. Un presidio in basso davanti alla Regione, solidarizza e annuncia che si avanti per tutta la notte.

Gli organizzatori della protesta appartengono tutti a coordinamenti di lotta per la casa e il reddito minimo e ad altri movimenti espressione del disagio sociale ”Ho il dovere di proteggere l’istituzione – ha spiegato la Polverini – e le persone che ci lavorano. Si può protestare ma in modo civile”. La lunga ‘giornata di fuoco’ della Regione Lazio è iniziata quando 5 uomini e 2 donne, nella maggior parte precari (italiani e stranieri) sono saliti sul tetto. A sostenerli il movimento ‘Uniti contro la crisi’, entrato nel cortile interno della palazzo.

Dopo ore, gli agenti in assetto antisommossa hanno respinto i manifestanti (anche donne, bambini e anziani) fuori dai cancelli della Regione non con i manganelli ma spingendoli fuori con gli scudi. Sono volati spintoni, urla, pugni con le forze dell’ordine e lancio di bottiglie, pietre e sedie da parte dei manifestanti. Questi ultimi, infatti, subito dopo essere stati sgomberati, hanno cominciato a tirare oggetti contro le forze dell’ordine. In alcuni casi ci sono stati ”veri corpo a corpo” tra poliziotti e manifestanti, alcuni dei quali sono venuti proprio alle mani. La polizia li ha così respinti con una ”carica di alleggerimento” e i disordini sono terminati.

Dopo un corteo che ha bloccato la via Cristoforo Colombo, grande direttrice della capitale, con notevoli ripercussioni sul traffico. Complessivamente, si contano contusi lievi sia tra i manifestanti sia tra le forze dell’ordine, nessun ferito grave. Dal 118 spiegano che ci sono stati cinque manifestanti accompagnati al Cto e al San Camillo per lievi contusioni. Un solo poliziotto accompagnato al San Camillo, colpito alla testa forse da un sasso, sarà sottoposto a Tac. Altri 4/5 agenti sono rimasti leggermente contusi. La vicenda ha fatto esplodere una polemica politica con la sinistra che ha accusato la Polverini di rispondere alle istanze dei cittadini con un atteggiamento ”militare” e la maggioranza che condivide la posizione della presidente.