Roma, rom alla stazione Termini: un esercito di 100, elemosina e finti facchini

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Agosto 2014 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA
Roma, rom alla stazione Termini: un esercito di 100, elemosina e finti facchini

Roma, rom alla stazione Termini: un esercito di 100, elemosina e finti facchini

ROMA – Un “esercito” di 100 persone tra chi si finge facchino, chi “aiuta” i turisti a fare i biglietti alle macchinette, chi chiede le elemosina. Tutti rom, il 40% minorenni. Li hanno contati: 100 persone in media che quotidianamente “lavorano” alla stazione Termini di Roma.

Sabato c’è stata una nuova operazione dei carabinieri che ha portato ad un arresto e a dieci denunce a piede libero per altrettanti romeni. I reati contestati sono i soliti: molestie, impiego di minori nell’accattonaggio, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

Tra i denunciati anche un ragazzino di 14 anni e un 23enne accusati di molestie perché si erano appostati vicino alle biglietterie automatiche e infastidivano i passeggeri in transito intenti ad acquistare i biglietti. Impiego di minori nell’accattonaggio è invece l’accusa mossa ad una romena di 18 anni che stava usando il fratellino più piccolo per impietosire i passanti e chiedere l’elemosina.

Nei giorni scorsi si è svolto, nella sede della Polfer, un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza a cui ha preso parte anche il sindaco Marino proprio sull’emergenza del più grande scalo ferroviario d’Europa. Secondo gli operatori delle forze dell’ordine quotidianamente sono circa 100, di cui il 40% minori, le persone che ogni giorno si recano a Termini – nell’ area della stazione ferroviaria, ma anche delle vicine fermate della metro A e B – per svolgere attività più o meno illecite.

Dal facchinaggio abusivo, al chiedere l’elemosina: un’attività, che diventa reato quando si trasforma in vere e proprie molestie o sfrutta la presenza di minori. E soprattutto rappresenta un business complesso da quantificare: ogni mese può sviluppare cifre anche a quattro zeri. Questo tipo di attività, alla luce delle indagini delle forze dell’ordine, risulta di esclusiva competenza di alcune famiglie di nomadi, provenienti da Aprilia in provincia di Latina e dalla zona della Batteria Nomentana, a Roma. Nella spartizione del territorio della stazione non esiste, spiegano i carabinieri, una vera e propria “regia”.

I minori, alla volte si tratta di bambini di soli 5 anni, sono utilizzati per chiedere l’elemosina, sopratutto nell’area delle biglietterie elettroniche. Cinque, dieci euro il bottino quotidiano. L’attività più remunerativa è il facchinaggio. E qualche giorno fa una persona è stata arrestata per estorsione: aveva chiesto 50 euro ad un turista per riavere indietro il bagaglio. Come annunciato dal sindaco Marino a breve in stazione saranno ricollocate le barriere d’accesso ai binari per consentire l’ingresso solo a chi ha il biglietto. L’obiettivo, come detto anche dal prefetto, Giuseppe Pecoraro, è dividere la parte commerciale dello scalo da quella del servizio pubblico. Basterà?