Roma: la Polizia teme ci sia un serial-killer degli anziani

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA

Un anziano muore, per arresto cardiaco, nulla di strano, succede purtroppo decine di volte in un solo giorno in una città come Roma. Ma c’è una “decina” di queste morti che sono legate nel come, nel quando e nel dove. Una catena in un lasso di tempo ristretto, appena dieci mesi. La “catena” è quella che si compone di una decina di anziani morti a Roma, tutti decessi archiviati a suo tempo come arresto cardiaco, così sembrava, così forse non è. Gli agenti della Terza sezione omicidi della Questura di Roma hanno collegato i fascicoli e stanno lavorando all’ipotesi di un assassinio seriale. Non è ancora una notizia, ma è qualcosa di più di un sussurro. Un sospetto che è diventato indagine, lavoro, caccia.

Se esiste, cosa muove il killer? Cosa c’è in comune in quelle morti? Forse il fatto che tutti gli anziani drammaticamente coinvolti hanno subito truffa, raggiri o tentativi di truffa? Un esame dei loro beni patrimoniali ha rivelato un indizio comune? Oppure la seriale violenza omicida nasce senza movente che non sia nella psiche distorta del presunto killer. I dieci anziani deceduti sono quindi “legati” solo dalla circostanza del vivere isolati, dell’essere facilmente aggredibili? Come che sia, l’ipotesi del serial killer è nata negli ambienti della Polizia e da lì è filtrata. Da escludere che gli investigatori lo abbiano fatto con leggerezza. Se hanno deciso di condividere la loro preoccupazione con l’opinione pubblica, se hanno in qualche modo “avvertito”, qualcosa ci deve essere. Un sospetto così forte da valere almeno un allarme.