Roma, filippino uccide coinquilina. Ma chiama i carabinieri dopo 12 ore

Pubblicato il 20 Settembre 2012 - 21:28 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

ROMA – “Correte ho ucciso una donna”. La voce concitata al telefono del pronto intervento dei carabinieri di Roma è quella di un cittadino filippino. L’uomo, un cinquantenne, avrebbe confessato di aver accoltellato e ucciso una sua connazionale di 41 anni trovata riversa sul letto dell’appartamento che condividevano, con diverse ferite. Ma la telefonata, hanno poi accertato i carabinieri, è arrivata con ben dodici ore di ritardo.

Secondo il medico legale, infatti, la donna era morta in tarda mattinata e l’omicida avrebbe chiuso quella stanza per cercare di nascondere il cadavere agli altri connazionali che mercoledì si trovavano nell’appartamento nella zona periferica di Settecamini, in viale Francesco Caltagirone. Un omicidio d’impeto, sembra emergere dalle prime indagini, un raptus avvenuto poco dopo una furiosa lite durante la quale anche la vittima ha ferito il suo aggressore. Ma un omicidio tenuto nascosto per oltre 12 ore.

L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri in nottata.Dai primi accertamenti, i due non erano amanti né parenti. La lite potrebbe essere nata per semplici questioni di convivenza. La vittima, sembra, volesse portare nell’appartamento un’altra donna: situazione non gradita al filippino, che lavora come domestico, visto che l’appartamento era molto piccolo. La lite, hanno ricostruito i carabinieri, sarebbe nata in cucina. Tracce di sangue, poi pulito, sono state trovate sul pavimento. L’uomo ha seguito la vittima fino alla camera da letto dove la lite è degenerata e finita in tragedia.