Roma, si allarga lo scandalo multe annullate a vip e politici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Gennaio 2014 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

Roma: multe annullate a vip e politici, si allarga lo scandaloROMA – Le inchieste della Procura potrebbero presto travolgere altri funzionari e dipendenti di Roma Capitale addetti alle multe.

Secondo quanto racconta Il Messaggero

(…) a breve, infatti, potrebbero salire a cinque gli indagati per lo scandalo delle multe cancellate a vip, raccomandati o personaggi vicini al mondo politico, ma anche a chi era pronto a contraccambiare con favori o soldi. Mentre la Procura di Roma si appresta alla chiusura dell’inchiesta per il vigile urbano addetto alle Notifiche Manuali, Enrico Riccardi, indagato in questo filone d’inchiesta, altri due colleghi del suo ufficio rischiano di finire iscritti nel registro degli indagati e per lo stesso reato: falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici.

Le multe, appunto. I due, entrambi dipendenti del Dipartimento delle Risorse Economiche di Roma Capitale, come gli altri in servizio negli uffici di via Ostiense, si sarebbero anche loro attivati per far sparire multe e archiviare ricorsi. In questo caso anche in favore di amici, parenti o di chi era disposto a fornire in cambio «altre utilità». Si aprirà invece a fine gennaio il processo a carico di Angelo Vitali, vicedirettore del dipartimento e funzionario della Polizia Roma Capitale, e Tiziana Diamanti, una dipendente, arrestati a maggio con l’accusa di aver fatto sparire migliaia di contravvenzioni ai vip.

Il primo scossone nel Dipartimento era arrivato con gli arresti di Vitali e Diamanti. I pm Laura Condemi e Ilaria Calò, che avevano chiesto anche la misura cautelare, respinta dal gip, per Riccardi, hanno continuato a indagare e, scavando (l’indagine è stata delegata ai carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, diretti dal colonnello Lorenzo Sabatino) hanno trovato altre anomalie. Chi ha pagato o peggio ha corrotto dipendenti e vigili per vedersi strappare le multe ora rischia di finire indagato con l’accusa di corruzione (…)