Roma Villa Giulia: gioielli rubati recuperati da carabinieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2016 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Roma Villa Giulia: gioielli rubati recuperati da carabinieri

Roma Villa Giulia: gioielli rubati recuperati da carabinieri (Foto Ansa)

ROMA – Sono stati recuperati dai carabinieri dei Beni Culturali gli ori della della Collezione Castellani, rubati nella Pasqua del 2013 dal Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Gli ori Castellani, raffinati gioielli ottocenteschi realizzati in parte con materiale di scavo etrusco, greco e romano, dalla celebra famiglia di orafi, erano stati trafugati da uomini incappucciati con ascia e fumogeni. “Grande giornata – dice il ministro Dario Franceschini – ora gli ori torneranno al museo“.

Orecchini, spille e pendagli con i camei, alla moda degli antichi, o con i micro mosaici riscoperti nel ‘700 dall’aristocrazia europea alle prese con i romantici gran tour tra le rovine del mondo antico: 27 pezzi in tutto ora recuperati dai Carabinieri dei Beni culturali dopo il furto del 2013. Ma anche raffinatissime riproduzioni, rigorosamente firmate e d’epoca, di capolavori dell’oreficeria antica in molti casi ‘arricchite’ da pietre preziose, monete o altri materiali ‘di scavo’. Celeberrima famiglia di orafi romani, i Castellani – la cui collezione è esposta al Museo Etrusco di Villa Giulia, in parte nella cosiddetta Sala degli ori visitata dai ladri nella notte di Pasqua, tra il 31 marzo e il primo aprile del 2013 – sono stati per oltre un secolo, il XIX, fornitori di gran moda di signore altoborghesi, grandi aristocratici, reali.

Tanto che molti degli oggetti usciti dalla loro bottega sono in mostra nei più importanti musei del mondo, dal Louvre al British Museum, come la superba parure con cammei donata dal re di Grecia, nel 1906, alla moglie del primo ministro francese o i due orecchini o la spilla raffigurante la battaglia di Dogali. Grandi orafi, i Castellani, ma anche appassionati antiquari e collezionisti, nonché esperti nel restauro dei materiali. Tanto che nella collezione di seimila pezzi, donata nel 1919 allo Stato Italiano e non a caso collocata nel Museo nazionale etrusco, si contano anche duemila importanti reperti archeologici, ceramiche, bronzi e oreficerie provenienti dai grandi siti dell’Etruria e della Magna Grecia.