Roma, violenze sulle migranti nelle case occupate

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Aprile 2016 - 12:38 OLTRE 6 MESI FA
Roma, violenze sulle migranti nelle case occupate

Roma, violenze sulle migranti nelle case occupate

ROMA –  Stupri sulle migranti arrivate a Roma, a volte vere e proprie torture. Succede nelle case occupate, nei dormitori ghetto, là dove la legalità fatica a farsi strada e i soprusi sono difficili da vedere. Ancora più difficile per queste donne, provate da un’esperienza traumatica come il viaggio per arrivare fin qui, denunciare. Qualcuna lo fa, e i medici volontari sono stati in grado di redigere un rapporto sul fenomeno. Ne parla Il Messaggero:

L’ultima narrazione tragica raccolta dai medici volontari – ginecologi e psicologi – del Centro Astalli operanti al SaMiFo (Salute Migranti Forzati), una struttura preziosissima che aiuta a monitorare il fenomeno dei clandestini e dei richiedenti asilo. Nel corposo rapporto annuale è stata verbalizzata per la prima volta una realtà agghiacciante. «Le donne sono sempre più spesso vittime di abusi nei Paesi di origine, nei viaggi e, purtroppo, anche a Roma, in particolare se risiedono in stabili occupati. Quasi tutte quelle seguite dalla ginecologia, in aumento rispetto al 2014, sono state vittime di violenza di genere o tortura». Sequenze dell’orrore nascoste, violente, ripugnanti, emerso durante le visite ginecologiche. Le dottoresse hanno raccolto racconti frammentari, timidi, anche se a volte bastava poco per comprendere i traumi psicologici subiti. Spesso le cicatrici sul corpo non sono nulla, rispetto al quelle sull’anima, sulla memoria. «Quasi tutte coloro che si sono rivolte allo sportello (281 nel 2015), sono state vittime di torture, di violenze e di abusi subiti nei Paesi di origine e, purtroppo anche a Roma se risiedono in stabili occupati». Al Centro Astalli fanno sapere che si tratta di un fenomeno dai contorni poco chiari. Il racconto delle vittime non è stato approfondito. Di fatto la condizione di vulnerabilità delle donne migranti appare doppia rispetto a quella degli uomini, perché sono incapaci di difendersi nei dormitori ghetto che nessuno a Roma vuole vedere.