Roma, vulcano sotto i Colli Albani si sta risvegliando

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2016 - 19:35 OLTRE 6 MESI FA
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Roma, vulcano sotto i Colli Albani si sta risvegliando

ROMA – A Roma c’è un vulcano che, dopo 36mila anni di assoluta inattività, si sta risvegliando. La zona interessata è quella dei Colli Albani. La zona comprende una parte del comune di Roma, la cittadina di Albano, ed altri comuni limitrofi.

A dare la notizia è uno studio firmato da Ingv, Sapienza Università di Roma, Cnr e Università di Madison. Lo studio ha ripercorso la storia dell’area geografica scoprendo come il vulcano sotterraneo ha ricominciato ad alimentarsi attirando nuovo magma che si trova sotto la superficie terreste. La possibilità di un’eruzione è sempre più certa. Gli esperti rassicurano però gli abitanti del quartiere e della capitale, spiegando che”non si tratta di un pericolo imminente”.

Le camere magmatiche hanno iniziato ad alimentarsi dopo aver “dormito” per migliaia di anni. Il ricercatore Fabrizio Marra sul sito dell’Ingv spiega che l’unica cosa  da fare al momento è “monitorare sin da oggi quest’area vulcanica” dato che, come scritto nella ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters, il tempo di risveglio è indicato nell’ordine delle migliaia d’anni.

Marra spiega che i Colli Albani hanno da sempre avuto dei cicli di attività molto regolari: “Ci sono stati 11 di questi cicli eruttivi. L’ultimo, avvenuto al Cratere di Albano, è iniziato proprio 41mila anni fa ed è terminato intorno a 36mila anni. Questo vuol dire che il tempo trascorso dall’ultima eruzione è dello stesso ordine dei tempi di ritorno: quindi il vulcano deve considerarsi attivo e pronto per un nuovo futuro risveglio”.

Lungo il corridoio di terra dove si sono verificate le attività vulcaniche, i ricercatori dell’Ingv hanno osservato  un sollevamento della superficie terreste di 2-3 millimetri all’anno negli scorsi 20 anni . Ciò è dovuto ad un ammassamento di magma sottostante. La zona di accumulo si troverebbe tra i 5 e 10 km di profondità. Secondo quanto spiega Marra ciò significa che, pur essendo il magma nella fase di accumulo, la distanza sottoterra è tale che il momento in cui uscirà in superficie rompendo la crosta terrestre risulta essere ancora molto lontano.