Rosarno: gruppo scout sciolto “per mafia”. La protesta dei genitori e del parroco

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 20:09 OLTRE 6 MESI FA

Don Carmelo Ascone

Hanno deciso di sciogliere il gruppo “per mafia”. Come si fa con le amministrazioni comunali. L’Agesci ha preso questa decisione in seguito alle dimissioni di una ventina di capi-comunità del gruppo “Rosarno 2”. Ma secondo le voci raccolte nel centro calabrese, le dimissioni sarebbero state imposte dalla stessa Agesci, dopo l’arresto per associazione mafiosa di Franco Rao, uno dei capi-scout del “Rosarno 2”, rimasto coinvolto nell’operazione “All Inside” messa a segno contro la cosca Pesce alla fine di aprile.

Le famiglie non accettano la decisione. Non trovano infatti giusto che «per l’errore di uno debbano pagare tutti» e hanno annunciato lettere di protesta all’Agesci nazionale e persino una fiaccolata in piazza contro «chi ha tolto ai ragazzi pure la speranza».«A Rosarno – spiega don Carmelo Ascone, parroco dell’Addolorata, che sta appoggiando con decisione la loro battaglia – i ragazzi non hanno altri punti di riferimento se non il gruppo scout. È inaccettabile che in un paese così martoriato e arretrato dal punto di vista sociale e culturale, si tolga ai giovani anche il diritto ad una formazione umana e cattolica che da anni contribuisce a toglierli dalla strada e non farli incappare in tentazioni delinquenziali. Chi ha sbagliato sarà giudicato dalla magistratura, ma non per questo si può colpevolizzare un’intera comunità di educatori e di giovani scout».

Don Ascone ha anche accusato la Curia di Oppido-Palmi di aver influito sulla decisione, parlando di «preti che fanno la politica del chi non è con noi, è un mafioso”.