Rosignano, il sindaco Franchi (Pd) silura l’assessore Idv per un crocifisso

Pubblicato il 15 Novembre 2012 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA
Un crocifisso al centro della vicenda tra il sindaco Alessandro Franchi e l’assessore Luca Simoncini (Foto Lapresse)

ROSIGNANO MARITTIMO (LIVORNO) – Come Peppone e don Camillo: protagonisti Alessandro Franchi (Pd), sindaco di Rosignano Marittimo (Livorno) e l’assessore dell’Idv Luca Simoncini. 

Per un crocifisso appeso alla parete dell’aula del Comune concessa ai volontari della Misericordia il sindaco Franchi, riporta il Corriere della Sera, ha tolto le deleghe all’assessore Simoncini, reo di aver concesso i locali all’associazione “senza informare la giunta”.

Per il sindaco del Pd il crocifisso andava tolto dalla parete “a garanzia della laicità del locale che è pubblico e a uso civico”, riferisce il Corriere della Sera.

Ma la Confraternita della Misericordia, associazione cattolica attiva nel volontariato e nella protezione civile, non ne ha voluto sapere.

Il sindaco Franchi, però, non è arretrato, e a questo punto ha tolto le deleghe all’assessore dell’Idv che aveva concesso i locali all’associazione.

Ha raccontato Simoncini al Corriere della Sera:

“Il sindaco per tre volte mi aveva ‘consigliato’ di non andare all’inaugurazione del nuovo distaccamento, ma io ho ‘disobbedito’ agli ordini e mi sono presentato nella stanza dove era ancora appeso il crocifisso. Due giorni dopo sono stato cacciato”.

Lo stesso Simoncini ricorda che l’aula era stata data in concessione alla Società volontaria del soccorso, laica, “ma siccome non veniva utilizzata abbiamo deciso di accettare la richiesta della Misericordia. So per certo che dopo questa scelta alcuni alti dirigenti della Svs hanno telefonato arrabbiatissimi al sindaco. Che poi si è infuriato con me”.

Smentisce Franchi:

“Non ho ricevuto alcuna telefonata e comunque non sarebbe servita a niente , ha detto al Corriere della Sera. Le deleghe all’assessore sono state tolte perché la stanza è stata data arbitrariamente in concessione senza informare la giunta. E questo è solo l’ultimo errore che ha commesso Simoncini durante il suo mandato. Il suggerimento di togliere il crocifisso è stato deciso solo per ottemperare al nostro regolamento che vieta nei centri civici, che sono utilizzati da più soggetti e associazioni, di apporre simboli di ogni genere. Comunque nessuno toglierà il crocifisso in quella stanza e questo Comune, che resta laico, continua a mantenere ottimi rapporti con i rappresentanti di tutte le religioni”.

Al momento, quindi, il crocifisso resta.