Rossella Brescia diffamata, condannati speaker Radio 105

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2016 - 06:40 OLTRE 6 MESI FA
Rossella Brescia diffamata, condannati speaker Radio 105

Rossella Brescia diffamata, condannati speaker Radio 105

ROMA – Nel corso di una trasmissione radiofonica presero di mira la ballerina Rossella Brescia pronunciando frasi diffamatorie. Per questo due speaker Marco Mazzoli e Gilberto Penza, nel corso della trasmissione “Lo zoo di 105” in onda su Radio 105, sono stati condannati al pagamento di una multa dell’importo rispettivamente di 15 mila euro e mille euro.

La pena è sospesa e subordinata al pagamento di un risarcimento di complessivi 15 mila euro in favore della showgirl. Lo ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Roma. I due erano accusati di diffamazione per le dichiarazioni fatte nella puntata dell’8 ottobre del 2012. Parlando della Brescia, gli speaker fecero pesanti riferimenti ad una presunta relazione della donna con un dirigente Mediaset. Mazzoli in particolare affermò: “Ha inventato sicuramente un modo per arrivare in televisione senza dovere fare la gavetta”.

Rossella Brescia, che è stata sposata con il regista Mediaset Roberto Cenci, nel maggio scorso durante il processo disse:

“Ho faticato all’Accademia per imparare a ballare. I miei genitori si sono sacrificati per aiutarmi. Il successo è il frutto del mio sudore. Non mi sono mai umiliata per ottenere un lavoro”. Ricorda De Santis: “Durante «Lo Zoo di 105», Mazzoli sostenne che la Brescia aveva «inventato un modo nuovo per arrivare in televisione senza fare la gavetta» con riferimento alla relazione con il regista di Buona Domenica. Una considerazione accompagnata da battute a sfondo sessuale. Anche la spalla di Mazzoli, Penza, assecondò l’intervento, condendolo con riferimenti alla sfera intima dell’attrice. La Brescia – assistita dall’avvocato Manfredi Bettoni – si è abbandonata più volte alle lacrime sottolineando «di essere diventata una ballerina stimata prima di conoscere il mio ex marito. Nessuno dei due speaker mi ha chiesto scusa per l’attacco volgare».”