Rovigo, profugo affetto da chikungunya: allarme contagio

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2016 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Rovigo, profugo affetto da chikungunya: allarme contagio

Rovigo, profugo affetto da chikungunya: allarme contagio

ROVIGO – Un profugo affetto da chikungunya e scatta l’allarme contagio in Polesine. Scrive il Gazzettino:

Ci sarebbe un primo caso di chikungunya in Polesine. Un richiedente asilo ospite dell’Ostello Canalbianco di Arquà Polesine è ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Rovigo, in attesa che i test confermino o meno la presenza del virus. Per ora, come comunicato dall’Ulss 18, si tratta di un caso sospetto e non ancora certificato, ma l’allerta è comunque alta perché si tratta di una malattia molto pericolosa, che può portare alla morte. Il pericolo era comunque noto da tempo, specialmente in Polesine, perché l’unico veicolo possibile della chikungunya è la zanzara tigre, i cui focolai di riproduzione sono purtroppo molto diffusi in provincia di Rovigo. Il ragazzo, sembra di origini subsahariane, ha manifestato i primi sintomi domenica 17 luglio. In preda alla febbre, è stato portato all’ospedale di Rovigo quattro giorni dopo.

Ma di cosa si tratta, che sintomi ha questa malattia? Ecco cosa spiega l’Istituto superiore di sanità:

La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna.

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.