Rovigo, sonno in servizio: siesta costa cara a 22 poliziotti

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2015 - 10:33 OLTRE 6 MESI FA
Rovigo, sonno in servizio: siesta costa cara a 22 poliziotti

Rovigo, sonno in servizio: siesta costa cara a 22 poliziotti

ROVIGO – Ventidue poliziotti accusati, a Rovigo, di aver dormito durante il servizio notturno di vigilanza. Un fatto che è costato caro, visto che è finito in tribunale, a questi agenti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa e ha mantenuto la sentenza della corte d’appello di Venezia che ha riformato e in molti caso diminuito le condanne di primo grado così da farle cadere sotto la soglia della condizionale. Niente assoluzione in Cassazione, insomma, ma neanche restrizioni particolari per gli agenti in questione. Il caso era scoppiato nel 2008, come ricorda Rovigo Oggi:

Il caso era scoppiato nel 2008, quando la notifica della chiusura delle indagini era arrivata a 23 persone in tutto. In 22 casi si trattava di poliziotti di pattuglia, mentre il 23esimo indagato era un collega addetto alle comunicazioni, accusato in sostanza in una occasione di avere coperto un collega. E’ stato l’unico a venire assolto in primo grado con formula piena. A ottobre 2011 invece gli altri 22 poliziotti erano stati condannati a pene variabili tra i 10 mesi, sospesi con la condizionale, e i 3 anni, 7 mesi e 20 giorni. A novembre 2014 la Corte di Appello di Venezia aveva confermato nove condanne, riducendone in maniera sensibile altre tredici.

Era venuta a cadere, in numerosi casi, l’ipotesi di reato di abbandono del posto di lavoro, ritenuta non sussistente dai giudici di secondo grado, mentre avevano retto quelle di truffa e falso.

Il rigetto del ricorso in Cassazione tecnicamente significa che non ci sono punti da rivedere nella sentenza di Appello di Venezia. Il che tuttavia non equivale a dire che non ci possano essere cambiamenti, anche di rilievo, nella quantificazione delle pene individuali. Considerato che il reato di falso non dovrebbe essere prescritto in alcun caso, lo stesso non vale per quello di truffa, dal momento che su questo versante la prescrizione potrebbe essere arrivata eccome. Sarà necessario esaminare episodio per episodio, imputato per imputato, tenendo conto di una molteplicità di fattori. Soprattutto le varie circostanze che possono configurare una sospensione dei termini di prescrizione, come astensioni dalle udienze e legittimi impedimenti. Tutte considerazioni che non potevano entrare nella lettura informale del dispositivo. Se ne saprà di più al momento del deposito ufficiale della sentenza.