Sabaudia, il mare chic della capitale nelle mani della camorra

Pubblicato il 7 Luglio 2011 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

LATINA – Saubadia è il mare chic dei romani, abbastanza lontano da Roma rispetto a Ostia o Fregene. La cittadina nata negli anni del fascismo è da sempre luogo di villeggiatura di scrittori, cantanti, attori. Oggi si chiamerebbero Vip: 40 anni fa ci venivano Pasolini e Maria Callas, oggi Alessia Marcuzzi o Francesco Totti.

Sabaudia è anche una terra in odore di camorra. Riciclaggio e appalti in buona sostanza, attività che, secondo le più recenti inchieste, fanno capo a un unico nome: Salvatore Di Maio, uomo che per i magistrati riciclerebbe denaro per il boss Cava di Avellino. Di Maio è venuto qui circa 40 anni fa da Castello di Cisterna in Campania. Oggi ha anche una figlia in consiglio comunale, Rosa Di Maio, imputata anche lei.

Secondo Repubblica Di Maio sarebbe anche il più ricco del paese: il bilancio di Sabaudia sfiora i 29 milioni di euro, a Di Maio hanno già sequestrato beni per 32 milioni. Ora aspetta il 10 luglio, giorno del verdetto del suo processo in cui è accusato di riciclaggio, ma lui si dice sicuro di farcela: “Verrò assolto sicuramente: quando io ero pieno di soldi quei Cava non avevano neppure una pecora”.