Tarantini e le escort, indagata Sabina Began: “100 mila intercettazioni”

Pubblicato il 15 Settembre 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

Sabina Began (foto Lapresse)

BARI – Sabina Began, soprannominata l’ape regina e a detta di molti “la preferita” del presidente Silvio Berlusconi, è tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Bari sulle escort e sul giro di ragazze che l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ha portato nelle residenza del premier Berlusconi tra il 2008 e il 2009.

Sono otto, compresa la Began, le persone indagate: Claudio e Gianpaolo Tarantini, Sabina Began, Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone, Letizia Filippi, Francesca Lana, Massimiliano Verdoscia. Sono oltre 100 mila le conversazioni telefoniche e ambientali effettuate fino all’estate del 2009 nell’inchiesta, secondo quanto scrive in una nota la Procura della Repubblica di Bari. In seguito al fermo di Tarantini del 18 settembre 2009 ”era stata disposta – ricorda la Procura – la rielaborazione degli atti di indagine e l’effettuazione dei doverosi riscontri sulle dichiarazioni di Tarantini allo scopo di individuare le possibili notizie di reato”. ”La rielaborazione si rendeva necessaria perche’, fino a tutto il settembre 2009, – si legge ancora nella nota della Procura – non risultavano trascritte, e alcune neanche ascoltate, le oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all’estate di quell’anno. E’ stato così possibile riordinare il ponderoso materiale investigativo acquisito e costituire i diversi filoni di indagine”.

Per quanto riguarda il filone ‘escort’, il pm Eugenia Pontassuglia – riferisce la Procura – ”ha provveduto, tra l’altro, ad ascoltare e selezionare, tra tutte le innumerevoli conversazioni intercettate, quelle ritenute rilevanti ai fini dell’accusa”. Successivamente, depositata l’informativa da parte della Guardia di finanza a fine giugno 2011, Pontassuglia e il suo collega Ciro Angelillis ”hanno proceduto, in poche settimane, all’esame degli atti, all’individuazione dei reati, alla formulazione dei capi di imputazione ed alla redazione dell’avviso ex art.415 bis codice di procedura penale in relazione ai reati per i quali le indagini sono state ritenute concluse”. ”Sono attualmente al vaglio degli stessi sostituti – conclude la nota della Procura di Bari – le restanti ipotesi di reato emerse dall’attivita’ investigativa fin qui compiuta”.