La Ferilli al Fatto: “Mi ripugna chi dichiara 30 mila € e ha il Cayenne”

Pubblicato il 8 Gennaio 2012 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

Sabrina Ferilli (Foto LaPresse)

ROMA – Intervistata dal Fatto Quotidiano Sabrina Ferilli parla del blitz di Cortina e della situazione “tasse” in Italia. “Siamo il Paese dei paradossi e dell’assurdo. Come diceva Flaiano, la situazione politica è grave, ma non seria. Io pago le tasse, le ho sempre pagate, ma dubito che le carnevalate montanare di inizio anno salveranno l’Italia dal declino”.

Cortina? “L’Italia in miniatura, con furberie, gente normale, volgarità e corsie preferenziali, assieme, per dieci giorni, tra un caffè e una discesa sulle piste. Tutti abbiano dato per morto il genere e per fallimentari i risultati, a osservare da vicino gli incassi si direbbe che Berlusconi è ancora tra noi. Vivo. Anzi vivissimo”.

Quindi la Ferilli prosegue: “Scoprire che un commerciante dichiara 30 mila euro e poi parcheggia il Cayenne davanti al cinque stelle mi ripugna. Ma non posso fare a meno di notare la bizzarra coincidenza di tempistica. Come dite voi giornalisti? Ecco, a orologeria”.

Hanno fatto male a controllare gli evasori? “Non vorrei che ci fossero equivoci. Odio essere presa per il culo e di Borghezio urlanti ce ne sono abbastanza. Hanno fatto benissimo e devono perseguire gli evasori. Però contesto il metodo, mi rifiuto di identificare tutti i vacanzieri di Cortina come criminali e non credo che irrompere alla vigilia di Capodanno tra le famiglie obnubilate dal cenone risolva il problema dell’evasione”.

“Parlare di Cortina – prosegue l’attrice – è come osservare il dito mentre il saggio indica la luna. L’evasione è un crimine, ma è un delitto ancora più grande non dare mezza risposta all’operaio sfruttato che è costretto a ricevere introiti in nero perché altrimenti non campa o considerare il denaro sterco del diavolo. Se hai soldi sei un porco, se non li hai non sei nessuno, non puoi parlare e non ti ascoltano. È un gioco al ribasso, al ribasso, al ribasso. E che cazzo! Io me so’ stufata”.