Bari, doppio suicidio per povertà: l’ultima vacanza prima di uccidersi

Pubblicato il 10 Gennaio 2012 - 13:32| Aggiornato il 11 Gennaio 2012 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Un doppio suicidio programmato, non un omicidio-suicidio. Sarebbe questa la pista prevalente seguita dagli inquirenti per il caso dei coniugi trovati morti a Bari. Salvatore De Salvo, 64 anni, trovato su una spiaggia della città, e Antonia Azzolini, ritrovata all’interno di una stanza d’albergo. Si sono uccisi perché senza lavoro, soli e senza una prospettiva. Lo hanno spiegato nelle centinaia di email mandate nel corso degli ultimi anni a politici di ogni schieramento per avere aiuto.

Il comune di Bari si era interessato al loro caso e alla fine la coppia aveva ottenuto un alloggio in un centro per anziani autosufficienti, nonostante Salvatore non avesse ancora 65 anni, ossia l’età minima per avere diritto a questo servizio del comune. Ma pare che i due fossero ormai depressi per le ristrettezze economiche in cui vivevano. I due avevano prenotato con anticipo la stanza all’hotel “Sette mari” in cui hanno effettivamente trascorso i giorni dal 3 al 7 gennaio. Il personale dell’albergo ricorda una coppia normale, educata. I due hanno spesso pranzato in alcuni ristoranti della zona. Sabato 7 gennaio Salvatore era uscito dall’albergo dove non sarebbe più tornato. Quello che con ogni probabilità è il suo corpo (lo stabilirà con certezza l’autopsia) è stato ritrovato all’alba dell’8 gennaio. Poche ore prima gli addetti dell’hotel avevano ritrovato nella sua stanza il cadavere di Antonia, morta verosimilmente per l’assunzione di barbiturici.